Alidays; un 2015 con il botto grazie a Fluidtravel e al Sudamerica

Clarissa Martini, responsabile programmazione Sudamerica, e Davide Catania, proprietario, di Alidays.

Dopo un 2014 positivo, con 45/46 milioni di euro di fatturato, a più 15% anno su anno, “e, soprattutto, con la giusta marginalità” sottolinea Davide Catania, Alidays apre un 2015 con il botto. Ovvero con una nuova macro-destinazione, il Sudamerica ma, anche, con il lancio sugli agenti partner del to della sua piattaforma di Turismo esperienziale Fluidtravel, “abbiamo solo  2/3 settimane di ritardo sul previsto. Dovevamo iniziare la fase due del progetto verso fine gennaio. Invece lo faremo il prossimo 2 febbraio, quando apriremo al piattaforma i 25 agenti-tester con cui abbiamo provato la piattaforma in beta test – spiega il proprietario dell’operatore – , e poi lo faremo step by step a gruppi di un centinaio di adv, sino ad arrivare alle 1600 che sono quelle che lavorano assiduamente con noi, delle 4000 che hanno accesso al sito Alidays”.

Il Sudamerica, fatto naturalmente alla maniera di Alidays, ovvero super tailor made, viene programmato già dallo scorso anno grazie all’arrivo in azienda della specialista Clarissa Martini che, per quest’anno, si attende buone perfomance da Perù, Brasile e Argentina, oltre che da una sempre più arrembante Colombia, “paesi che possiamo facilmente abbinare, anche con il Pacifico, grazie ai nostri accordi con le compagnie aeree, tra cui in special modo la Latam, con collegamenti perfetti per i viaggi di nozze come, ad esempio, Papeete” dice Martini.

“Il mercato su questa regione del mondo non è grandissimo per l’Italia, ma io la vedo come un completamento della nostra offerta, soprattutto per un cliente curioso e alla ricerca di mete anche culturali com’è il nostro – dice Catania -. Un cliente, insomma, da Fluidtravel”. L’operatore milanese infatti, che nel 2014 ha visto anche alzarsi lo scontrino medio sopra quota 7mila euro, pur continuando a crescere sugli Stati Uniti, vedo la loro incidenza sul fatturato totale scendere dall’82% di prima al 60% dello scorso anno, “grazie anche a ottime perfomance come quella del Giappone” sottolinea Catania.