Tra i tanti test che Booking periodicamente propone ad alcuni albergatori sulla propria piattaforma ce n’è uno che ha attirato la nostra attenzione e che consiste nel far vedere agli utenti alcune prenotazioni non rimborsabili come camere a cancellazione gratuita, quindi completamente flessibili.

Realizzato solo per un numero selezionato di strutture questo test modifica solo la visualizzazione utente ma non cambia il revenue dell’albergatore: la camera viene effettivamente mostrata come flessibile e cancellabile ma se Booking non riesce a rivenderla si impegna a corrispondere all’albergatore la cifra mancata.

Un affare quindi per l’hotel, un rischio calcolato invece per Booking.com.

Abbiamo chiesto a Booking delucidazioni su questo test e questa è la risposta che ci è stata fornita: “Dal momento che stiamo continuando ad ottimizzare ogni aspetto della nostra piattaforma per creare la migliore esperienza possibile per i nostri clienti e partner, stiamo eseguendo un test su come mostrare tariffe non rimborsabili per un gruppo selezionato di strutture. Per questo test, le tariffe non rimborsabili dalle strutture partecipanti appaiono completamente flessibili ai clienti e sono effettivamente in grado di essere cancellate gratuitamente. Nel caso in cui un cliente annulli la prenotazione o garantiamo alla struttura un altro ospite che vuole prenotare la stessa stanza oppure copriamo il costo della prenotazione. Crediamo che questa sia una soluzione win-win: per i partner, la loro politica non rimborsabile è rispettata e garantita al 100% da Booking.com; per i nostri clienti in quanto fornisce loro la scelta aggiuntiva e una maggiore flessibilità che sappiamo essere apprezzata. I partner possono disattivare il test in qualsiasi momento se non desiderano più partecipare”.