Caesars Palace: casinò, show e pugni, la storia finisce in bancarotta

Sulla Las Vegas Strip si spegne una stella. Come riporta l’edizione on line di Repubblica, nella città dei casinò finisce in bancarotta la storia del Casears Palace Hotel, il simbolo per eccellenza della città del gioco, lecito e di azzardo, che ha fatto la storia del turismo e non solo.

Una storia che sta per tagliare il traguardo dei 50 anni e che ha scritto capitoli incredibili. Il Casears Palace ha ospitato nel corso di 5 lustri turisti ma anche stelle del cinema e relativi matrimoni, spettacoli, esibizioni, match di pugilato entrate nella leggenda di questo sport, così come appuntamenti con il wrestling. Attraverso il suo parcheggio si snodava il tracciato del Gran Premio di Formula 1 degli Usa Ovest.

Come riporta il web, la società che lo controlla la struttura è in bancarotta anche se ciò non impedirà al casinò di rimanere aperto. La pallina continuerà a girare nella roulette e sui tavoli versi le fiches faranno ancora il loro gioco mentre la proprietà cercherà una soluzione al problema che è rappresentato da 18 milioni di dollari di rosso, come raccontano i libri portati in Tribunale a Chicago dalla Caesars Entertainment Operating Co., la società che controlla e guida la maggior parte delle 50 proprietà della Caesars Entertainment Corporation. Una società che dà lavoro a 36mila persone non solo al Caesars Palace, ma anche al Bally’s di Atlantic City.

La scelta di portare i libri in tribunale non arriva inattesa. Da mesi era in corso una trattativa con i creditori, alla ricerca di un piano di riorganizzazione della società che dovrebbe creare un trust di investimento e generare un flusso di contante per pagare i debiti o rifinanziarli.

Nonostante l’incertezza, la struttura simbolo di Las Vegas resterà, come detto, regolarmente in attività, almeno secondo quanto assicura l’amministratore delegato Gary Loveman, fiducioso che il futuro dell’impresa, combinerà una struttura di capitale migliorata e proprietà profittevoli”. Lo show quindi continua ma il gioco, comunque, si fa duro.