Confindustria: il turismo traina la ripresa del Mezzogiorno

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Taormina

Nel Mezzogiorno qualcosa si muove in positivo e parte del merito va dato al turismo. Lo rivela il “Check up Mezzogiorno” realizzato da Confindustria e Srm (centro studi legato a Intesa Sanpaolo) che sarà diffuso domani e di cui Affaritaliani.it ha anticipato oggi alcuni tratti.

Secondo lo studio, nonostante tutte le criticità al Sud c’è ancora voglia di fare impresa e lo dimostra il saldo positivo tra imprese cessate e iscritte che raddoppia tra il 2013 e il 2014, con quasi 6mila imprese in più, soprattutto grazie alla sensibile riduzione delle cessazioni (quasi 8mila in meno). A favorire il trend sono soprattutto i giovani con le oltre 226.000 imprese attive lo scorso anno, pari al 40,1% del totale. Inoltre, aumentano le imprese “in rete” (oltre 2.800 a luglio 2015) e le società di capitali (+5% rispetto al 2014) in maniera più robusta rispetto al resto del Paese (anche se su numeri che restano più contenuti). Fra i dati più significativi c’è l’incremento delle presenze e della spesa turistica nelle regioni meridionali con un saldo attivo di 700mila unità per le presenze straniere. Fra le regioni, la Sicilia è stata quella che nel confronto 2013-2014 ha fatto registrare la performance con un incremento di presenze del 30%. Un risultato che si ritiene sia stato favorito dall’incremento del traffico sui tre principali aeroporti isolani (Palermo, Catania e Trapani) e nel porto di Palermo.

All’incremento di presenze al Sud è corrisposto un aumento di quasi mezzo miliardo di euro della spesa dei turisti straniera che, secondo alle anticipazioni pubblicate sullo studio, sarebbe pari alla metà dell’intero incremento fatto registrare dal Paese nel suo complesso. Allo stesso modo, il Mezzogiorno si distingue per la maggiore fruizione dei contenuti culturali, un indiretto riconoscimento delle grandi potenzialità dell’industria culturale al Sud, che con le sue quasi 120mila imprese, vanta oltre 1/4 dell’intera dotazione nazionale.