Dalla Blue economy 5,4 milioni di posti di lavoro nell’Ue

blue-economy-amalfi
Il turismo costiero, una delle principali attività comprese nella Blue Economy, è quello preferito dal 63% dei turisti in Europa. Nella foto, Amalfi

La Blue economy potrebbe portare 5,4 milioni di posti di lavoro nell’Ue. È quanto emerge dal 1° summit italiano sulla Blue Economy Med, organizzato da C&G Blue Vision con Unioncamere, Federagenti e Legambiente a Roma. Obiettivo dell’incontro coinvolgere opinione pubblica e istituzioni nel dibattito sulla “crescita blu”, ovvero lo sviluppo delle attività economiche legate al mare Mediterraneo e la sua costa. Si tratta di un comparto che genera un valore aggiunto lordo di 500 miliardi di euro l’anno, ma alcuni settori, riporta una notizia Ansa, garantiscono un margine di crescita maggiore. Come il turismo costiero, il preferito dal 63% dei turisti in Europa, nonché principale attività economica marittima per 2,35 milioni di persone, l’1,1% dell’occupazione totale della Ue. In questo senso gli oltre 7.500 km di coste italiane continuano a rappresentare una fonte di ricchezza inestimabile.

Secondo l’ultimo rapporto Unioncamere, nel 2015 ammontavano a 185 mila le imprese operanti nella Blue Economy, il 3% di tutte le aziende italiane. Sempre secondo Unioncamenre, il 10% degli imprenditori del mare sono giovani, il 21% donne e oltre il 5% stranieri. Un’attività economica che crea un valore aggiunto di 43 miliardi euro ogni anno e coinvolge oltre 835 mila occupati. Unionocamere quindi è impegnata nello sviluppo della Blue Economy con alcuni progetti che riguardano, ad esempio, la qualificazione e certificazione dei porti turistici e della filiera nautica per valorizzare le imprese che producono in modo sostenibile. E tra le proposte del summit anche la creazione di una cabina di regia che consenta di sfruttare la Blue Economy come risorsa attiva del Paese.