Enit: big data, web e riposizionamento sedi le priorità

Evelina Christillin
Evelina Christillin

Big data, il web inteso come un vero “ecosistema digitale” e quindi non solo il portale ma anche applicazioni e social, riallestire e riposizionare nella seconda metà del 2016 le 28 sedi all’estero che al momento sono basate su una mappatura anni ’90 del mondo vedendo dove investire di più e dove mettere risorse umane e riutilizzare il personale estero. Come riporta l’Ansa, sono queste le priorità dell’Enit indicate dal presidente Evelina Christillin a margine dell’assemblea di Federalberghi dove è arrivata assieme al consigliere dell’Agenzia Fabio Lazzerini e al direttore esecutivo Gianni Bastianelli.

“Come sapete – spiega la Christillin – veniamo da un anno e mezzo di commissariamento e l’Enit ha avuto qualche problema di ripartenza ma adesso siamo in corsa. Abbiamo rimesso attorno a un tavole le regioni, le associazioni di categoria, abbiamo rifatto il piano delle fiere riducendole moltissimo. Ci proponiamo di fungere da cabina di regia dove evidentemente si può fare un discorso di sistema dove ognuno mantiene le proprie peculiarità. Io personalmente l’ho constatato anche quando ho seguito la candidatura di Torino per le Olimpiadi: era l’Italia che si portava avanti, poi veniva Torino”.

“Il turismo – dice ancora la Christillin – deve essere la punta di diamante degli investimenti di questo governo, delle attività produttive legate sia alla cultura che all’imprenditoria di un sistema molto vasto che comunque è professionale ed è capace ma ha bisogno di un sistema che funzioni. Noi dobbiamo funzionare come Enit in prima battuta e poi bisogna che ci sia un discorso di sistema più complessivo dove anche la parte infrastrutturale, non solo quella promozione, abbia un peso e un’importanza ed è lì che mi riferisco a un discorso di investimenti complessivi”.

Quanto al personale dell’Enit il presidente sottolinea: “come sapete all’Enit c’è una lista di mobilità che non dipende da noi, noi siamo arrivati a scelte fatte e cioè quando siamo arrivati il personale aveva optato nella sua totalità per rimanere nella funzione pubblica. Il 30 sarà rinnovato il mandato ai direttori esteri, i dirigenti che al momento sono 8 ma nel nuovo organigramma caleranno a 5, il personale di 78 unità. Però con dei costi che saranno abbattuti di circa il 30%. Il costo del personale oggi è del 47% del budget rispetto all’80% di prima”.
Infine sulla rilocalizzazione delle sedi estere spiega: “Il riequilibrio delle sedi deve seguire i flussi turistici perché non è possibile avere 4 sedi in Nord America e nessuna in Cina è assurdo”.