Euromonitor: il turismo online viaggia sempre di più sul mobile

Il turismo nel mondo cresce, è sempre più online e viaggia sempre di più su dispositivi mobile. Una conferma arriva dall’autorevole Travel Industry and Online Travel Global Overview, elaborato dalla società di ricerche Euromonitor e presentato al recente TTG incontri di Rimini da Angelo Rossini, online travel analyst di Euromonitor International. “Il viaggio online è la forza che sta cambiando il turismo: oggi l’informazione sulla destinazione e l’acquisto dei servizi non avviene solo prima del viaggio, ma anche e soprattutto durante il viaggio stesso. E da questo punto di vista non sono l’online, ma il mobile stanno rivoluzionando il modo stesso di vendere la vacanza” ha dichiarato.

Secondo i dati Euromonitor, oggi il 12,5% delle vendite nel turismo avviene online, ma la quota salirà al 25% entro il 2019 e poi diventerà progressivamente la maggioranza. In questo contesto, spicca la crescita delle prenotazioni tramite mobile, che nel 2014 hanno pesato per 96 miliardi di dollari, ma secondo le stime Euromonitor arriveranno a quota 260 miliardi nel 2019. “In questa prospettiva, un ruolo sempre più centrale avranno le app per mobile, rispetto ai siti web” ha precisato Rossini.
Un ruolo crescente avrà anche la personalizzazione dei prodotti e servizi turistici acquistabili online, ottenuta grazie alla analisi dei dati personali disponibili: “La big data analysis diventerà un elemento sempre più importante e un fattore competitivo determinante. Ciò varrà per tutti gli elementi del marketing mix: oggi per lo più si assiste a una personalizzazione a livello di promozioni, tagliate sul profilo degli utenti, ma il passo successivo sarà la personalizzazione del prodotto medesimo” ha sottolineato Rossini. Analogamente, è prefigurabile una personalizzazione che andrà a coprire non solo il momento dell’acquisto ma anche la fase dell’esperienza di viaggio, fornendo assistenza ad hoc all’utente.

Nel futuro prossimo dei viaggi online è anche prevedibile una crescita di interesse per i servizi di viaggio “peer-to-peer“, con prenotazione diretta presso un privato, ome emerge dal grande successo di homeholidays e Airbnb: “I viaggiatori gradiscono sempre di più sistemazioni di questo tipo perché le percepiscono come una formula di soggiorno meno standardizzata, dal buon rapporto qualità/prezzo. E la possibile diffidenza bei confronti di fornitori non professionali è superata dagli utenti ricorrendo alle recensioni sui social media” ha spiegato Rossini. E il trend del peer-to-peer non riguarda più solo le sistemazioni, ma si è allargata ai trasporti, con i fenomeni Uber e Blablacar, e inizia a riguardare anche altri tipi di servizi, dalla ristorazione, andando a mangiare dalle persone del posto, alle guide locali.