Expo Milano 2015 crede e scommette sulla forza del comparto turistico

L'impatto dell'Expo per l'asfittico settore turistico italiano

Non manca ormai molto all’appuntamento con Expo Milano 2015 ed è quindi naturale chiamare all’appello tutte le migliori risorse su cui il nostro sistema paese può fare affidamento. Come il comparto turistico, per esempio, che verrà pienamente coinvolto dall’evento e sarà chiamato a dare il meglio di sé.

I potenziali visitatori ci sono: parliamo di circa 20 milioni tra italiani e stranieri.

E la conoscenza dell’evento è piuttosto elevata: l’80% del campione intervistato nel corso di periodiche indagini ha detto di esserne a conoscenza, il 60% sa che si svolgerà in Italia, mentre il 50% circa è consapevole del fatto che esisterà anche un fuori Expo con un suo corredo esperienziale decisamente ricco.

Le aspettative, e non poteva essere diversamente, sono dunque molto elevate.

Il vero problema, la sfida a cui l’Italia, la Lombardia e la città di Milano sono chiamate a rispondere è quella di soddisfare le attese e attirare nuovi visitatori.

I presupposti per vincere non mancano: non dimentichiamo infatti che il nostro paese è il 15° brand al mondo, ma se associato al turismo (nella sua triplice declinazione di cibo, arte, cultura e storia) sale rapidamente al 1° posto.

I NUMERI DEL TURISMO

E i dati proposti dal Quarto Osservatorio sul Mercato del lavoro del Turismo in Italia, vanno in questa medesima direzione, sottolineando come oggi il settore, nonostante la crisi, sia ancora trainante per la nostra economia. Infatti nelle sue varie articolazioni, è comunque uno di quelli che ha retto meglio il colpo, a parte l’ultimo semestre del 2013, a fronte di un mercato del lavoro pesantemente in crisi già dal 2009.

Oggi quasi il 5% dell’occupazione dipendente del Paese è impiegata nel settore turismo. Non basta: i lavoratori dipendenti occupati in Italia in questo settore sono stati 954.850 (media annua), di cui il 43% uomini e il 57% donne per un’età media di 36 anni. In effetti questo è un comparto giovane: sono 602 mila i dipendenti under 40 anni (il 63% del totale) e 342 mila quelli under 30. Un mito da sfatare è quello della precarietà diffusa nel settore. Secondo l’Osservatorio, infatti il 66,6% dei posti di lavoro è a tempo indeterminato.

LE REGIONI TOP

Parlando di numero di lavoratori impegnati nel turismo, la palma della vittoria va alla Lombardia, che ha impegnato 170.107 unità su un totale nazionale di 954.850.

La seconda regione è l’Emilia Romagna con 100.295 dipendenti, seguita dal Veneto (con 96.733 lavoratori) dal Lazio (94.076) e dalla Toscana che ne registra 73.297. La provincia con più occupati è Milano con 93.703 lavoratori dipendenti, a ruota si posiziona Roma (76.398 dipendenti) seguita, in ordine, da Napoli, Venezia e Bolzano. Tutte le città hanno registrato un aumento rispetto agli occupati degli anni precedenti.

Fonte: Elaborazione Fipe e Federalberghi su dati Istat

I PACCHETTI VIAGGIO

Buone anche le notizie che – sui pacchetti di viaggio – ci arrivano da uno studio Ciset (Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica dell’Università Ca’ Foscari Venezia), che ci racconta un comparto in grado di sviluppare un fatturato complessivo 5,7 miliardi. Di questi il 53% circa è appannaggio della filiera estera, mentre circa 2,7 miliardi (il 47,1%) rimangono in Italia. A prima vista, l’estero se la passa meglio. Ma se andiamo a calcolare anche le spese extradestinazione, circa 2 miliardi di euro aggiuntivi che ricadono prevalentemente in Italia, il panorama cambia drasticamente, a tutto vantaggio del nostro paese.

In particolare, dello shopping e della ristorazione principali beneficiari di queste spese extra, rispettivamente per il 51% e per il 36%.

 

Fonte: Rapporto Ciset

Leggi di più su :  www.mixerplanet.com