Il Censis boccia i trasporti pubblici di Roma. E il Giubileo si avvicina

In base al rapporto Censis, Roma è l’unica città del Vecchio Continente in cui i mezzi pubblici non sono al primo posto fra gli strumenti della mobilità cittadina

Si intitola Roma verso il Giubileo l’ultimo rapporto del CensisCentro Studi Investimenti Sociali, concepito allo scopo di focalizzare i temi e gli interventi più urgenti in vista dell’Anno Santo. Conclusione, i trasporti pubblici locali vengono sonoramente bocciati: gli autobus sono lenti, le metropolitane sono poche e Roma è l’unica città del Vecchio Continente in cui i mezzi pubblici non sono al primo posto fra gli strumenti della mobilità cittadina.

Per dare un’idea di come ci si sposta a Roma, basta pensare che ogni giorno in città viaggiano 2,5 milioni di veicoli, più di 800 ogni 1000 abitanti. Il tempo medio di spostamento per chi viaggia in auto nelle ore di punta è di 45 minuti. Molto modesta l’offerta di linee di metropolitana, che si estendono solo per 53 km, con grande ritardo infrastrutturale. La rete di autobus è invece tra le più estese d’Europa, con 3.500 km di linee e 2.000 mezzi impiegati.

Ma, come fa notare il Censis, quantità non è necessariamente qualità: “È un’offerta ancora poco gerarchizzata, con l’effetto paradossale di avere mezzi sovraffollati su alcune linee e in alcuni orari, e quasi un terzo caratterizzato da insufficienti livelli di utilizzo da parte dell’utenza”. A rendere particolarmente critica la situazione, soprattutto in vista dei flussi straordinari generati dal Giubileo, è poi l’inarrestabile cambiamento della distribuzione geografica: nel 1998 il 18% dei romani abitava fuori dal Grande Raccordo Anulare, percentuale che oggi si attesta al 26%. Nel frattempo, poi, cresce il pendolarismo: nel 2004 gli spostamenti giornalieri verso Roma originati dal resto della provincia erano 550.000, diventati 820.000 nel 2013.