Imaie: il Governo tassa gli albergatori per pagare gli attori (in pensione)

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Gli albergatori dovranno pagare la nuova tassa Imaie

Si chiama equo compenso Imaie, e tra pochi giorni cadrà sulla testa (e peserà sulle tasche) degli albergatori. In estrema sintesi, è una nuova tassa che i proprietari di alberghi dovranno pagare per contribuire a finanziare l’Istituto mutualistico Artisti Interpreti ed Esecutori, la “collecting che gestisce i diritti connessi degli artisti interpreti o esecutori, amministrando e ripartendo il cosiddetto “equo compenso” dovuto ai suoi rappresentati per la pubblica diffusione, comunicazione, trasmissione e riutilizzazione delle registrazioni fonografiche da essi eseguite e delle opere cinematografiche o assimilate da essi interpretate”. In soldoni, quindi, gli alberghi che possiedono la o le tv (quindi tutti) dovranno versare un balzello per pagare le pensioni degli attori.
In Italia le strutture alberghiere sono circa 33 mila. A seconda delle stelle e del numero di camere gli albergatori pagherebbero tra i 32 e i 181 euro annui di Imaie. Ai quali vanno già aggiunti il canone Rai e i costi di abbonamento a Sky. Ovviamente, le associazioni degli albergatori non l’hanno presa bene. “Manca solo che ci facciano pagare la pensione ai calciatori poi le abbiamo viste tutte – commenta Angelo Berlangieri, presidente dell’Unione albergatori della provincia di Savona, ai microfoni della Stampa – del resto molti dei nostri clienti in televisione guardano le partite di calcio”. Lo stesso Berlangieri ha scritto a Renzi per chiedergli di adottare “un provvedimento che escluda da questo ingiusto onere gli alberghi, consapevoli peraltro di non arrecare danno né allo Stato – che nulla percepisce – né di fatto ai beneficiari del diritto, con un importo pro capite poco significativo che appare inferiore ai costi sopportati per fare fronte a questo ennesimo adempimento burocratico”.