Imprenditori e decreto turismo: “Habemus papam. Ma vediamo i contenuti”

“Il turismo ha un decreto. Questa è l’unica cosa certa, peraltro significativa visto che lo attendevamo da un anno”. E’ quasi un habemus papam quello pronunciato da Luca Patanè, presidente di Confturismo dopo l’annuncio del provvedimento di Governo. Ora si andranno a leggere le carte per capirne di più. “Nell’attesa di conoscere nel dettaglio i contenuti possiamo solo auspicare che gli incentivi per la digitalizzazione di cui si parla nel decreto siano dedicati a tutte le imprese della filiera che operano nel campo del turismo ricettivo e che il decreto contenga anche alcuni elementi di semplificazione, peraltro a costo zero, che da anni chiediamo”.

Preoccupazione per l’Enit
“Sul commissariamento e la riorganizzazione dell’ENIT  – aggiunge Patanè – siamo invece preoccupati: il percorso già intrapreso di trasformazione dell’Agenzia, peraltro con il coinvolgimento delle rappresentanze di categoria del settore, deve essere accelerato alla vigilia di EXPO.  Non avere da subito certezze sulle risorse messe a disposizione ed anzi con il rischio che per ‘riorganizzazione’ si intenda depotenziamento, magari incentrato proprio sulle sedi estere, il cuore pulsante dell’attività dell’Agenzia, sarebbe un fatto gravissimo. L’Italia turistica merita investimenti adeguati nella sua promozione da subito”. L’impressione è che questa volta, come già sentito dire nelle settimane scorse, il Governo goda di una linea di credito presso gli imprenditori, sconosciuta agli esecutivi precedenti. “Diamo supporto a Renzi  e, confidando nel buonsenso finora dimostrato anche in altri provvedimenti, auspichiamo un sempre maggiore coinvolgimento degli operatori e delle categorie del settore per poter esprimere, in un dialogo sempre costruttivo, i nostri pareri e le nostre indicazioni”.

AICA e l’uso del credito d’imposta
La mossa dell’esecutivo sembra quasi essere un cenno del cielo anche per gli albergatori. “Da tempo aspettavamo un segnale da parte delle istituzioni” dice infatti Giorgio Palmucci, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. “Il Governo ha riconosciuto l’importanza del turismo come volano per la ripresa economica del Paese e più in particolare ha tenuto conto di aspetti legati tipicamente al nostro settore”. Negli ultimi anni è stata cosa rara raccogliere fra gli operatori turistici commenti positivi alle mosse del Governo. La musica era sempre la stessa, ora sembra che lo spartito sia cambiato.

“Bene la concessione di un credito di imposta del 30% per la digitalizzazione e la ristrutturazione degli alberghi anche se sarà opportuno capire come questa potrà essere utilizzata dagli albergatori. Se poi fossero confermate anche le indiscrezioni dei giorni scorsi che vedevano la liberalizzazione della somministrazione di alimenti e bevande ai non alloggiati – che da tempo l’Associazione richiedeva a gran voce – il giudizio sul provvedimento sarebbe ancora più positivo”. Cambia la storia quindi? “I presupposti per una ripresa ci sono tutti ora aspettiamo i decreti attuativi e i contenuti della legge delega del settore che il Premier Renzi ha annunciato  per le prossime settimane”.

Federalberghi plaude e rilancia
“Le indispensabili agevolazioni per accelerare la riqualificazione e la digitalizzazione delle strutture alberghiere del Bel Paese, la ridefinizione dell’organismo che deve promuovere l’immagine turistica dell’Italia nel mondo, nonché una maggiore sinergia con i beni turistico-culturali costituiscono un buon punto di partenza per ricostruire il clima di attenzione necessario per il rilancio di un asset strategico per l’economia e l’occupazione nazionale”. Anche la federazione degli albergatori presieduta da Bernabò Bocca alza il pollice sui provvedimenti del Governo. Ma già si rilancia: “Ci auguriamo che al decreto si affianchino presto altre misure strutturali e di sistema e che durante l’iter del provvedimento siano reperite maggiori risorse, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente l’efficienza del nostro sistema di offerta turistica”. Anche da qui parte un richiamo all’appuntamento clou che metterà l’Italia sotto gli occhi del mondo nel 2015. “Mancano pochi mesi all’Expo ed è responsabilità di tutto il Paese cooperare ed investire per presentarsi in modo adeguato a questo appuntamento, facendo sì che venga trasmessa all’estero l’immagine di un Paese moderno, efficiente ed ospitale, anche al fine di massimizzare il ritorno della comunicazione ai fini di promozione turistica”.