Il lusso nei viaggi si fa Blog. Con Velvet Escape

    La sezione dedicata all'Italia di Velvet Escape.

    Noi di WBM non siamo Blog, ma sappiamo che i Blogger, quelli bravi, professionali, influenti, nel mondo del turismo hanno molta importanza. Perciò tra i nostri servizi pensati per le aziende ne abbiamo sviluppato uno per tutti coloro che vogliono fare campagne di Blogging (leggi qui) e, ora, intervistiamo Keith Jenkins, non il blog con più traffico sulla Rete, ma uno dei più influenti (vedi la classifica da noi riportata di Nomadinsamuel), grazie al suo buon posizionamento. Noi gli abbiamo chiesto come lui, dalla piccola Olanda, sia diventato un importante Blogger di viaggi. E come altri possano fare la sua stessa strada. Con una sorpresa finale.

    Keith Jenkins, il creatore del blog Velvet escape.
    Keith Jenkins, il creatore del blog Velvet escape.

    D. Ci fai una presentazione del tuo Blog, Velvet Escape?
    Jenkins: Velvet Escape serve per esplorare il mondo, vivere le meraviglie naturali e culturali esistenti al mondo, per viaggiare senza sorprese lasciandosi ispirare. Faccio un un prodotto che considero un luxury blog, molto focalizzato sulle destinazioni o su tematiche molto forti come Food&Wine, la cultura e la storia, la natura. I miei numeri sono circa 70 mila pagine viste al mese da più di 150 paesi.  Non sono certamente il blog più seguito al mondo (è 64esimo secondo questa speciale classifica, ndr) ma sono bene riconosciuto in tutto il mondo.

    D. Un po’ di storia. Quando decidesti di aprire un blog di viaggi e perché.
    Jenkins:  Lanciai Velvet Escape nel  dicembre del  2008 dopo esser  tornato da un viaggio di cinque mesi attorno al mondo. Prima ero un Investor Banker, lavoro che lascia nel  2008. I miei piano però erano diversi; volevo fare un’esperienza di viaggio importante e, una volta, tornato, trovare un altro posto in un’altra banca. Ma con il fallimento di Lehman Brothers il settore non assumeva più. Anzi. Così decisi di aprire un blog, perché mi era sempre piaciuto scrivere durante le mie esperienze di viaggio . E’ possibile leggere la mia trasformazione da Banchiere a Blogger nel l’ebook gratuito scaricabile sul mio blog o vedere il mio “outing” su TEDx Talk (vedi il video su WBM).

    D. Un po’ di storia personale prima di approdare al blogging di viaggi.
    J
    enkins:  Ho studiato Economia Politica all’Università di Amsterdam, specializzandomi in Relazioni internazionali. Una volta laureato entrai in ABN AMRO, dove lavorai dieci anni prima nel Corporate Banking, e poi nell’Investment Banking. E ora eccomi qui. A investire sulle bellezze del mondo.

    D. Un passo che in Italia suona come molto ardito, visto che i travel blogger non sono così importanti nel nostro paese (infatti nessuno dei travel Blogger nostrani è presente nella classifica dei 100 top blogger mondiali. E non è solo una questione di lingua). Vuoi dare tre suggerimenti ai nostri blogger, grazie ai quali far sì che questa diventi una professione?
    Jenkins: Beh, quello che mi sento di dire è;  create una voce online personale, riconoscibile, grazie alla quale il lettore possa subito identificarsi con voi e il vostro lavoro.  Questo deve diventare il  vostro Brand personale, che identifichi il vostro modo di scrivere, il vostro modo di fare le foto, addirittura la scelta dei colori  presenti nel blog. Naturalmente il tutto deve essere di qualità, i contenuti devono essere curati e consistenti. E poi, ecco il mio passato che riaffiora, bisogna fare un business plan sensato, con obiettivi ben chiari sia a breve che a lungo termine. E continuare a lavorarci; non si diventa un blogger di successo in una notte, bisogna investire tantissimo tempo ed energie.

    D. Personalmente hai lavorato con operatori e istituzioni italiani? Secondo te in Italia ci si è accorti dell’importanza del blogging nel turismo?
    Jenkins: Ho lavorato molto con enti locali come l’Emilia Romagna, la Puglia e, recentemente, con la Lombardia. La mia società  iambassador lavora insieme all’Emilia Romagna ogni anno per organizzare il progetto  ‘Blogville’, che porta blogger da tutto il mondo in Emilia Romagna. E quest’anno il progetto è stato allargato anche alla Lombardia.  Poi abbiamo lavorato nella campagna #WeAreinPuglia  con la Regione. Con I miei colleghi poi abbiamo parlato all’incontro TBDI che si è tenuto al TTGIncontri di Rimini  e la mia impressione è che  fare marketing online attraverso i blog e i social media in Italia sia ormai diventata una realtà anche in Italia.

    D. Sei specializzato in qualche destinazione o in qualche tipologia di viaggio?
    Jenkins: Copro tutto il mondo, con un focus sul Luxury travel.

    D. In Italia, e questo è molto tipico essendo ancora una nazione medievale, le relazioni tra giornalisti di viaggio, blogger, instagramer, etc. non sono idilliaci. Cosa succede tra tutte queste figure dell’informazione in Europa?
    Jenkins:  Certamente quando aprii il mio blog anch’io notai una spaccatura tra i media tradizionali e i new media. Anch’io venni criticato dai media tradizionali. Ma non me ne curai e mi focalizzai ancora di più sul mio lavoro. Ora questa grande differenza non esiste più. Ho visto giornalisti “tradizionali” diventare blogger ed essere sempre di più attivi sui social media. Questo è il, grande, cambiamento che ha portato internet: c’è chi è stato capace di adattarsi, chi invece ha preferito non lasciare le loro comode poltrone. Quindi è naturale un momento di frizione tra i due gruppi. Il mio motto è: Credete in quello che fate e fatelo bene!  In questo caso le critiche vi passeranno al di sopra, e riuscirete nel vostro intento.

    D. Da dove arriva il nome?
    Jenkins:  Velluto è il contensto che ho scelto per le mie avventure (e non ha nulla a che vedere con Clooney e il suo caffè, anche se magari aiuta ndr) : è soffice, ricco, lussuoso, caro…qualcuno potrebbe aggiungere sexy… Quando passi la mano sopra il velluto capisci subito che c’è qualcosa di profondo e di ricco in questo materiale. Ti fa capire quanto è bello essere vivo.

    D. E che dici di aiutare e di rendere “più vivo” qualche blogger nostrano facendolo diventare corrispondete di un Velvet Escape Italia? E magari avere poi corrispondenti in Velvet Germany, Velvet France, etc?
    Jenkins: Niente male come idea! La prenderò in considerazione. Grazie del suggerimento.

    Per la consulenza poi ci metteremo d’accordo.  Magari lanciando qualcosa insieme a WBM. Dipende da quanti leggeranno questa intervista e dalla loro rapidità nel mettere in atto questa idea. Uno dei must del web.