Frederic Naar: “il web è morto. Viva il web”

    Frederic Naar alla recente convention di Gattinoni a Sharm.

    “Il web e morto, viva il web”. Parola di Frederic Naar, probabilmente l’operatore più tecnologico che c’è sul mercato, da anni web oriented. Che, a noi di Wbm, meglio argomenta il suo pensiero, parlando di web e dintorni:

    Frederic Naar, sempre pronto a scendere in campo (non solo su quello virtuale).
    Frederic Naar, sempre pronto a scendere in campo (non solo su quello virtuale).

    Naar: non capisco come tanti alberghi si affidino alle grandi olta pagando commissioni altissime. Oggi la vendita sul web di hotel o volo a un prezzo medio di 400 euro costa circa il 20 % di marketing, contro un 10% medio che si paga in agenzia. Per chi distribuisce hotel o voli diventa quindi sempre più conveniente vendere tramite agenzia, e non su web.

    D: Oltre al fatto che sul web non c’è “molta” consulenza…
    Naar: Sul web ormai si trova di  tutto, ma anche il contrario di tutto, e il difficile è discernere. Ecco perché il ritorno della consulenza. Quella seria ovviamente. Quindi, oltre alla questione economica, c’è il vantaggio per il consumatore del servizio dell’agenzia: ora si tratta di far passare il messaggio al consumatore che è ancora convinto che il web costi sempre meno.

    D: E, Italia a parte, questo è successo in qualche altro paese?
    Naar: Ma certamente! In Germania se ne sono già accorti e i consumatori stanno tornando verso il canale tradizionale per l’acquisto di pacchetti di viaggio. Secondo i dati ufficiali della German Travel Association, DRV, nell’anno chiuso lo scorso 31 ottobre la cifra d’affari delle agenzie di viaggi tedesche è cresciuto dell’1-2%, a quota 23 miliardi di euro. Dopo tre anni record. Una crescita simile a quella della distribuzione online. Per i servizi singoli, le cosiddette commodity, il web continua ad essere il canale principale.

    D: Quindi il web non e morto ma deve esser usato come uno strumento. Sia da parte degli adv che del consumatore finale. Che, però, guarda sempre di più anche ad un altro mezzo molto popolare al momento, che veicola sempre di più anche di proposte viaggi; ovvero il mobile…
    Naar: Un’altra sopravvalutazione (a noi di Wbm usa un altro termine un po’ più forte, ndr). Per il business travel forse può avere ragione, ma per il leisure funziona benissimo anche un sito responsive.

    Amen!