Le mura venete di Bergamo, fonte: wikipedia

Toccano quota 53 i siti Patrimonio Unesco in Italia, grazie a due nuovi ingressi decretati nel corso della 41a sessione del comitato Unesco a Cracovia.

Nel novero dei patrimoni dell’umanità sono state incluse le mura di difesa della Repubblica marinara di Venezia, i cui esempi sono visibili in Italia a Bergamo, Palmanova e Peschiera del Garda, e le antiche faggete italiane, 10 località con alberi vecchi più di 600 anni.

La decisione dell’Unesco in realtà è transnazionale: nel caso delle mura della “Serenissima” abbiamo altri due esempi in Croazia, a Zara e Sebenico, e un altro in Montenegro, a Kotor. Per quanto riguarda invece le faggete sono ben 63 le aree boschive in tutta Europa iscritte nella lista, con prevalenza dell’area dei Carpazi.

Faggeta, fonte: wikipedia

Per l’Italia, come riporta Repubblica, sono stati iscritti circa 2000 ettari di territorio “nelle zone del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (a Villavallelonga-Valle Cervara, Lecce nei Marsi-Moricento, Pescasseroli-Coppo del Principe e Coppo del Morto, Opi-Val Fondillo); quella di Sasso Fratino (Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi), della Foresta Umbra (Parco Nazionale del Gargano), di Cozzo Ferriero (Parco Nazionale del Pollino), del Monte Cimino (Soriano nel Cimino) e di Monte Raschio (Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano)”

“Un importante risultato – commenta il ministro Dario Franceschini all’Ansa – che conferma il forte e pluriennale impegno dell’Italia nell’attuazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale Unesco. Un’opera preziosa che consente al nostro Paese di mantenere il primato del numero di siti iscritti alla Lista e di esercitare un notevole ruolo nella diplomazia culturale nel contesto internazionale”.