L’aeroporto di Rimini a rischio chiusura

Lo scalo di Rimini Miramare desolatamente vuoto. Un anticipo dell'inverno?

Oggi, lunedì 13 ottobre, e mercoledì 15 ottobre, sono due giornate decisive per l’aeroporto Federico Fellini di Rimini, in grave crisi finanziaria. L’Enac a Roma vede infatti in giornata il curatore fallimentare Renato Santini, la neo-società di gestione dello scalo AirRiminum  e la prefettura di Rimini per vederci chiaro. Ma è mercoledì che si deciderà se lo scalo rimarrà aperto,  prolungando la gestione provvisoria oltre il 31 ottobre, o tutti a casa. Per  la continuità aziendale anche alcuni creditori, quali i dipendenti e Aircoop, perché perché “in caso contrario le ricadute sul territorio sarebbero profondamente negativi”. Como sottolineano i sindacati.

Ma la concessione ad AirRiminum, la società che ha vinto il bando per la gestione dello scalo, non piace a molti. In primis alle altre cordate escluse, quali la italo-americana Aviacom, guidata dal Sovereign Group di Halcombe che si è già aggiudicata la concessione dell’aeroporto Ridolfi di Forlì insieme al gruppo pugliese Lotras,  e alla Siem di Ancona,  il Consorzio Rimini-San Marino e i russi di Novaport, da molti i preferiti visto i molti vettori operanti sullo scalo di Miramare.

Alla cloche di AirRiminum si trova Leonardo Corbucci, commercialista romano, socio di Euafrica Merchant, la società di consulenza a cui si è rivolta la Provincia di Rimini per l’ipotesi di privatizzazione di Aeradria, la vecchia società di gestione dell’aeroporto che aveva totalizzato un debito superiore ai 50 milioni,

“Il nostro obiettivo è non fare chiudere lo scalo. Il tribunale ha capito la nostra difficoltà – spiega avviso Enrico Pinetti di Aircoop – l’unica soluzione è che Enac trovi un accordo con il nuovo gestore per continuare l’attività dal 1° novembre. Altrimenti sono a rischio i nostri 20 dipendenti”. E gli altri 60 impiegati nello scalo. Ma la domanda è sempre quella, visto che lo scalo perde soldi ogni giorno: chi paga per la gestione provvisoria?