Maroni, vi spiego il dopo Expo in Lombardia

L'albero della vita di Expo
L'albero della vita di Expo

Il governatore Roberto Maroni spiega come sarà il dopo Expo in Lombardia. All’inaugurazione della manifestazione Agrivarese, Maroni di fronte ai giornalisti sembra determinato su come dovrebbe essere il futuro turistico della Regione dopo l’Esposizione Universale. “Come prima cosa – afferma Maroni – prenderemo in carico la società Explora, che diventerà il braccio operativo del sistema turistico lombardo sotto la guida dell’assessorato”. La sua missione sarà di fare regia, creare una rete, ma “lasciando la gestione in capo ai Comuni, ai territori, alle Camere di commercio, agli operatori”.

Una regia regionale per valorizzare i luoghi nel dopo Expo, dunque, perché in Lombardia, osserva ancora Maroni, ci sono risorse del territorio ancora poco sfruttate in termini turistici, come la Via Francigena, 159 km di “un asset straordinario che insieme ad altri devono essere riscoperti, coordinati e valorizzati”.

Altri esempi di integrazioni possibili fra attrazioni turistiche sono i 10 siti Unesco patrimonio dell’umanita, che “però non hanno una gestione unitaria. E poi abbiamo 80 campi da golf. Le due cose sembra che non c’entrino nulla l’una con l’altra, ma quanti stranieri sarebbero attratti da un pacchetto turistico che abbini la pratica sportiva a quella culturale? Moltissimi. Che con il loro arrivo, creerebbero anche un indotto importante per le nostre produzioni agricoli e artigianali d’eccellenza”.

Per fare questo però è necessario rivolgersi non più ai singoli, ma a chi può portare i turisti, ovvero ai TO. In pratica, conclude Maroni, bisogna “consolidare il trend di Expo attraverso i tour operator che comprano i pacchetti e poi li rivendono”.