NH Hotel, migliorano i risultati finanziari

Mostrano chiari segnali di ripresa, soprattutto nel secondo semestre dell’anno, i risultati 2013 di NH Hotel Group. Il RevPAR ha subito una contrazione dell’1,5% rispetto all’anno precedente nel primo trimestre e dello 0,3% nel secondo, fino a registrare una crescita dell’1,8% e del 2,7% rispettivamente nel terzo e nel quarto trimestre. In totale, il RevPAR consolidato del Gruppo ha registrato una crescita complessiva nel 2013 dell’1,07% sopra i livelli del 2012. La buona performance nel tasso di occupazione delle camere nel 2013, + 3,4%, ha compensato il calo nella tariffa media delle camere e ha agevolato la crescita del RevPAR rispetto all’anno precedente. A livello di ricavi ricorrenti, il Gruppo ha registrato una lieve diminuzione del 2,2% rispetto all’anno precedente per 1,28 miliardi di euro, dovuta principalmente al deconsolidamento degli hotel secondari (oltre 1.500 camere nel 2013), alla modifica del regime operativo di altri hotel (che ha causato il deconsolidamento dei risultati di questi ultimi) e al cambiamento nel trattamento contabile dei ricavi dell’attività di real estate. Gli sforzi nel taglio dei costi perseguiti nel corso dell’anno hanno contribuito in modo significativo alla riduzione dei costi sostenuti nel quarto trimestre, come evidenziato dall’aumento considerevole nell’EBIDTA comparabile. Come risultato delle misure adottate, che hanno compensato la diminuzione dei ricavi, l’EBITDA ricorrente è migliorato trimestre dopo trimestre per una crescita complessiva del 2,9% per 121,6 milioni di euro di nel 2013. In sintesi, la bottom line del Gruppo è migliorata dell’86,4% nel 2013, con una perdita netta che si restringe a 252,3 milioni di euro rispetto ai numeri dell’anno precedente. Questo cambiamento è imputabile ai guadagni netti non ricorrenti registrati nel 2013 e alla contingenza di dotarsi di misure straordinarie a causa del deterioramento dell’attivo nel 2012. Escludendo questi fattori non ricorrenti, la riduzione delle perdite del Gruppo si riduce a 22,8 milioni rispetto all’anno precedente.