Dopo aver sperimentato la formula con successo in Usa e in Giappone, Booking.com ha introdotto anche in Italia un’altra novità ispirata dalle tecniche di revenue management degli hotel: oltre alle Flexible Rooms di cui abbiamo parlato la scorsa settimana gli albergatori possono offrire anche “camere a sorpresa”.

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E’ questa infatti la ratio delle “Camere assegnate all’arrivo” e delle “Camere selezionate al check-in”: le due espressioni sono equivalenti e sono traduzioni diverse dell’inglese “Rooms selected at check-in” per ragioni di posizionamento sui motori di ricerca.

Si tratta di prenotazioni in cui il cliente, in cambio di un prezzo più conveniente, non sa quale camera gli verrà effettivamente assegnata finché non arriverà in hotel. Con l’aspettativa di un servizio base, ma con la possibilità di un upgrade a camere di tipo superiore.

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Si tratta di una tipologia di offerta già largamente in voga presso diverse catene di hotel: Booking non fa altro che strizzare l’occhio agli albergatori con formule già accettate dal mercato e che consentono a chi gestisce la struttura una maggiore flessibilità nella gestione delle camere e la possibilità di catturare quella fetta di clientela attirata più dal prezzo che dai servizi e che di conseguenza non ha grosse aspettative. Con il vantaggio di poterli stupire in caso di disponibilità di camere migliori e magari ottenere una recensione positiva con quello che i revenue manager chiamano “Effetto Wow”.

E’ inoltre anche possibile indicare un livello minimo di servizio per cui alcuni hotel garantiscono all’arrivo camere superior con possibilità di convertirle in suite, come potete vedere nell’esempio sottostante di un hotel di Tokyo.

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