Risposte Turismo, nel 2015 il traffico crocieristico torna a crescere

In base al rapporto di Risposte Turismo, nel 2015 crescerà il traffico crocieristico in Italia. Nella foto, Oasis of the Seas al porto di Napoli

Nel 2015 saranno circa 10,9 milioni i passeggeri delle crociere fra imbarchi, sbarchi e transiti in Italia. Secondo lo studio di Risposte Turismo sull’andamento del settore crocieristico in Italia, se il 2014 si è chiuso con una contrazione dell’8,2% di passeggeri movimentati rispetto al 2013, il valore più basso degli ultimi 4 anni, nel 2015 l’Italia tornerà a registrare movimenti di traffico in salita.

I dati dello studio, pubblicati da Speciale Crociere 2015 e frutto di informazioni relative a 45 scali nazionali, confermano la ripresa del mercato crocieristico: in totale i passeggeri attesi sono il 5,4% in più del 2014. Questo anche grazie ad alcune scelte di deployment da parte delle compagnie. “Sono alcuni esempi la Allure of the Seas di Royal Caribbean con scali regolari a Napoli, Civitavecchia e La Spezia, la Preziosa e la Divina di MSC Crociere itineranti nel Mediterraneo occidentale, fino alle novità rappresentate dall’overnight di Costa Mediterranea a Trieste o la MSC Magnifica a Brindisi”, commenta Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo.

Infine, qualche considerazione: nel 2014 Liguria, Lazio e Veneto hanno concentrato da sole circa il 60% dei passeggeri movimentati e il 50% delle toccate. L’anno passato la Liguria ha conquistato per la prima volta il podio con circa 2,4 milioni di passeggeri movimentati (+4,7% sul 2013) e 930 toccate nave (+12,2%), pari, rispettivamente, al 22,9% del traffico crocieristico nazionale e al 19,9% del totale toccate nave. Seguono, per quanto riguarda il traffico crocieristico, il Lazio, con circa 2,1 milioni di passeggeri movimentati (-15,6%), pari al 20,7% del totale nazionale e il Veneto, con circa 1,7 milioni (-4,4%), pari al 16,7% del traffico crocieristico nazionale. Per quanto riguarda le toccate nave, dopo la Liguria figurano il Lazio e la Sicilia, in calo rispettivamente del 12,3% e del 12,7% rispetto ai valori del 2013.