Maddaloni: “Scavi di Pompei chiusi a sorpresa, figuraccia mondiale!”

Pompei
Pompei

Pompei questa mattina, ore 9.00: va in scena una storia della serie “Facciamoci del male”. Prende il via infatti a quell’ora un’assemblea sindacale a sorpresa di Fp Cisl, Filp e Uns. Risultato: turisti fuori ai cancelli degli Scavi Archeologici e grave imbarazzo dei tour operator e dello stesso Soprintendente che solo dopo un’ora e un quarto è riuscito a far entrare i visitatori grazie alla collaborazione di archeologi e addetti della segreteria tecnica del Grande progetto Pompei, oltre che il personale Ales già utilizzato ordinariamente negli scavi.

Un fatto gravissimo, visto dall’ottica di chi fa turismo, severamente commentato dal vicepresidente nazionale di Unioncamere, Maurizio Maddaloni che se la prende anche con il ministro del Turismo Dario Franceschini: “Anche il Partenone nei giorni di punta della crisi non ha mai chiuso i battenti ai turisti – evidenzia Maddaloni – Stiamo facendo una figuraccia mondiale e a pagare il conto sono, come al solito, gli ignari visitatori e le imprese turistiche che organizzano i viaggi e le escursioni in uno dei luoghi più visitati del nostro Paese. Pompei dovrebbe essere il nostro migliore biglietto da visita; un biglietto già logoro e sgualcito da anni di colpevole incuria”.

Per Pompei quella di oggi non è stata la prima volta, già in passato di erano verificate situazioni similari: “La vertenza sindacale non può avere conseguenze così drammatiche – commenta Maddaloni – e il ministro Franceschini non può semplicemente parlare di danno incalcolabile. Serve da un lato una strategia governativa condivisa per scongiurare, in ogni caso, la chiusura improvvisa degli Scavi e, dall’altro, una forte assunzione di responsabilità dei sindacati e dei lavoratori”.

Non le manda a dire nemmeno il Soprintendente Massimo Osanna: “La chiusura dei cancelli di questa mattina è stata un colpo basso e un comportamento irrispettoso nei confronti di centinaia di turisti non responsabili ed estranei a vicende interne all’amministrazione, giunti a Pompei per ammirare un patrimonio mondiale unico che l’Italia ha la grande fortuna di possedere. Quello di alcune sigle sindacali è un atteggiamento, a mio parere, irresponsabile. Le esigenze legittime dei lavoratori sono da rispettare e tutelare, ma non si può continuare a mancare di rispetto al pubblico che è quello che garantisce il lavoro stesso di chi protesta.  Il confronto richiesto dai sindacati con l’amministrazione e il Ministero non può diventare prevaricazione e ricatto a danno dell’immagine internazionale di Pompei  e di tutto il paese nel mondo.”

L’assemblea si è poi conclusa alle 11 con una decisione inedita: i lavoratori della Soprintendenza speciale di Pompei, Ercolano e Stabia lavoreranno a costi inferiori rispetto alle maestranze della Scabec (società in house della Regione Campania) a cui sarebbero state affidate le aperture straordinarie notturne.