Starbucks sfida Donald Trump: promesse assunzioni per 10.000 rifugiati

Insieme a Google, Trivago e Airbnb, ad esempio, ci sono altri big a stelle e sctisce scesi in campo contro il bando di Donald Trump. Come Starbucks, la più celebre catena di caffetterie Usa, pronta anche a sbarcare a Milano nel corso dell’anno, che sfida a viso aperto il presidente. La multinazionale americana promette infatti di assumere 10mila rifugiati in cinque anni, pochi giorni dopo gli ordini esecutivi firmati dal presidente Trump per vietare l’ingresso negli Usa di chiunque provenga da sette Paesi a maggioranza musulmana, dimezzare a 50mila il numero di rifugiati da accettare nel 2017 e imporre lo stop a tempo indefinito ai siriani, dando la precedenza alle minoranze cristiane. “Ci sono più di 65 milioni di cittadini del mondo riconosciuti come rifugiati dalle Nazioni unite, stiamo sviluppando piani per assumere 10mila di essi in cinque anni nei 75 Paesi del mondo dove Starbucks ha le proprie sedi”, ha scritto il ceo Howard Schultz, in una lettera aperta diffusa dai media americani e diffusa da La Presse.