Symbola, che affare la cultura

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    Secondo uno studio della Fondazione Symbola, in Italia la cultura genera quasi 90 miliardi e ne muove 250

    La cultura in Italia è un grande affare: genera quasi 90 miliardi e ne muove 250. Lo rivela il Rapporto 2016 Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi, elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Marche e Sida Group. In dettaglio il sistema produttivo culturale genera 89,7 miliardi di euro, pari al 6,1% della ricchezza prodotta in Italia. E attiva altri settori dell’economia, arrivando a ‘muovere’ 249,8 miliardi, il 17% del Pil.

    “Un euro in cultura produce 1,8 euro di crescita in altri settori”, afferma Dario Franceschini, ministro dei Beni Culturali e del Turismo. Gli 89,7 miliardi, quindi, ne ‘stimolano’ altri 160,1, riporta Il Sole 24 Ore, col turismo come principale beneficiario di questo effetto volano. Più di un terzo della spesa turistica nazionale, esattamente il 37,5%, è attivata infatti proprio dalla cultura e dalla creatività.

    Il solo Sistema Produttivo Culturale e Creativo (SPCC) dà poi lavoro a 1,5 milioni di persone, il 6,1% del totale degli occupati. Non è un caso se nel periodo 2011/2015 la crisi non ha toccato queste filiere, dove la ricchezza è invece cresciuta dello 0,6% e gli occupati dello 0,2%.

    Secondo il presidente di Symbola Ermete Realacci si tratta di “una chiave per leggere l’Italia, non solo per ciò che era, ma per ciò che può essere”. La cultura quindi è una scommessa sul futuro, sull’innovazione, sulla qualità e sulla bellezza.

    Da sole le industrie culturali, dall’audiovisivo all’editoria, producono circa 33 miliardi di euro di valore aggiunto (il 36,6% della ricchezza generata dal SPCC complessivo) dando lavoro a 487mila persone. Al 2° posto le industrie creative (architettura, comunicazione e branding, design), al 3° performing arts e arti visive, e al 4° il patrimonio storico-artistico (musei, biblioteche, archivi, siti e monumenti) che crea 2,8 miliardi di valore aggiunto, impiegando 52 mila persone, seguito dalle attività creative driven, come l’artigianato artistico.

    La star del sistema produttivo culturale e creativo italiano è Milano, capace di mettere a sistema cultura, impresa e creatività. Seguono Roma, Torino, Siena e Arezzo, Firenze, Modena, Ancona e Bologna. Quanto a macroaree geografiche il Centro fa la parte del leone, con cultura e creatività che producono il 7,5% del valore aggiunto totale dell’economia locale. Al Nord-Ovest la quota scende al 7,1% e al Nord-Est al 5,8 %. Fanalino di coda il Sud, con il 4,3 %.