Turismo nei cimiteri, un business potenziale di oltre 7 milioni di visitatori

Il Père Lachaise a Parigi

Il turismo dei cimiteri può coinvolgere, in pochi anni, 90 siti in Italia ed interessare 400.000 italiani e 7 milioni di residenti nei Paesi di origine anglosassone, contro i soli 45.000 visitatori previsti per l’anno 2013. “Potrebbe, questa, essere considerata una forma assai bizzarra di turismo, oppure un macabro viaggio nei luoghi della sepoltura: in realtà il turismo dei cimiteri è una forma di scoperta legata al valore storico, architettonico e culturale dei cimiteri, ma anche ad una “visita” a personaggi famosi che lì, in quel particolare sepolcro, sono stati tumulati”, spiega in una nota dell’Ansa Massimo Ferruzzi, amministratore unico della società Jfc, che ha elaborato una ricerca sulla “seconda vita dei cimiteri”. 

A livello mondiale i cimiteri di potenziale interesse turistico sono 417, la maggior parte dei quali si trova in Europa: ben l’83,5% del totale, pari a 348 cimiteri e, di questi, ben il 55,2% (pari a 192) sono in Italia. Non tutti i cimiteri, però, possono avere una finalità turistica: oltre le potenzialità, i dati reali evidenziano come nel nostro Paese siano 90 (sui 192 catalogati) i cimiteri che possono rappresentare, già oggi, attrazioni turistiche. La maggior parte di questi si trovano in Toscana, poi in Sicilia ed in Emilia Romagna. La quota dei frequentatori italiani dei cimiteri a fini turistici è rappresentato, per l’81,7% dei casi, da persone con un’età superiore ai 50 anni, in prevalenza “visitatori individuali o in coppia” (73,8%).