Nel 2015 i turisti italiani e stranieri hanno speso per cibo e bevande circa 26 miliardi di euro su un totale di 75 miliardi del fatturato turistico complessivo. Circa un terzo della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia è stato destinato quindi alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per acquistare prodotti enogastronomici. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata in occasione dell’apertura della Bit, la Borsa internazionale del Turismo (in scena a Fieramilano dall’11 al 13 febbraio), a commento dei dati sui viaggi e vacanze degli italiani nel 2015 divulgati dall’Istat che evidenzia un effetto Expo sugli spostamenti. Il cibo – sottolinea la Coldiretti – si consolida come componente determinante della vacanza Made in Italy. Complessivamente – stima la Coldiretti, come riporta Askanews – tra il consumo di pasti nella ristorazione (14 miliardi) e l’acquisto di prodotti alimentari nei negozi e nei mercati (12 miliardi), i turisti italiani e stranieri hanno speso per cibo e bevande circa 26 miliardi di euro su un totale di 75 miliardi del fatturato turistico complessivo. Si tratta della principale voce del budget delle vacanze che – precisa la Coldiretti – ha superato persino quella dell’alloggio. Un risultato reso possibile dal primato nell’enogastronomia conquistato dall’Italia che – continua la Coldiretti – puo’ contare sul primato europeo con 280 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) riconosciuti dall’Unione, 405 vini Doc/Docg, quasi ventunmila agriturismi e oltre 6.600 fattorie dove acquistare direttamente dagli agricoltori di Campagna Amica, senza dimenticare le centinaia di citta’ dell’olio, del vino, del pane ed i numerosi percorsi enogastronomici, feste e sagre di ogni tipo. Una passione che riguarda anche l’acquisto di souvenir con piu’ di un italiano su quattro (28 per cento) che – conclude la Coldiretti – torna a casa con specialità alimentari tipiche da gustare al rientro o da donare a parenti ed amici.