Il 2016 è l’Anno nazionale dei cammini, un business turistico da sfruttare a piedi. Il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo ha deciso di dedicare l’anno in corso al nostro patrimonio di… 6.600 km. Un patrimonio che fra cammini naturalistici, religiosi, culturali e spirituali è da percorrere sia per il piacere di camminare ammiramdo luoghi e paesaggi, sia per ritrovare la pace e un po’ anche se stessi. E sono migliaia le persone che ogni anno camminano su sentieri e tratturi: 10 mila sui cammini francescani e 7 mila sulla via Francigena, tanto per fare un paio di esempi. Perché da nord a sud, dal cammino di San Benedetto ai luoghi di San Francesco fino all’Appia antica i cammini sono un’opportunità anche per rivalutare alcune zone del territorio poco conosciute, adatte a un turismo in grado di valorizzare anche i luoghi meno noti del Paese, riporta la Repubblica. Puntare su questo tipo di turismo, in crescita negli ultimi anni, contribuisce quindi a valorizzare l’Italia come museo all’aperto.
Oltre ai cammini, che sono il cuore dell’Anno nazionale, ci sono tante altre opportunità per percorrere lentamente l’Italia, come piste ciclabili, linee ferroviarie storiche e percorsi equestri. In un momento in cui il turismo internazionale è in crescita, e le città d’arte sono stremate dai viaggi mordi e fuggi, il turismo sostenibile non è solo una strategia di sviluppo, ma dovrebbe essere l’autentica vocazione di un Paese che non ha eguali al mondo.