Webitmag - Web in Travel Magazine

5 marzo, al via la decima edizione della Giornata delle Ferrovie non DimenticateERT

Il 5 marzo è la Gionata delle Ferrovie non Dimenticate

Il 5 marzo celebra anche quest’anno la Giornata delle Ferrovie non Dimenticate, giunta alla sua 10a edizione, che inaugura il calendario di iniziative dedicate al Mese della Mobilità Dolce, organizzate da Co.Mo.Do. (Confederazione Mobilità Dolce), in programma fino al 9 aprile. Tante le proposte, dalle camminate lungo vecchie ferrovie e stazioni abbandonate, organizzate da Legambiente e Italia Nostra, alle decine di pedalate promosse dall’associazione Fiab fino ai treni turistici dell’Associazione ferrovie turistiche e museali, tra cui il convoglio sulla linea Sulmona-Carpinone, la cosiddetta Transiberiana d’Italia, organizzato dall’associazione Le Rotaie e Fondazione FS.

Le reti dismessa di grande valore tecnico e storico, se opportunamente sistemate, possono “attivare un altrettanto valore culturale per l’intero territorio”, commenta Giulietta Pagliaccio, Presidente Fiab. Ed è proprio questo l’obiettivo della legge appena approvata alla Camera per lo sviluppo delle Ferrovie Turistiche, sostenuta da Co.Mo.Do., che riguarda 18 linee turistiche di tutta la Penisola.

Oltre alle 18 linee del decreto, tra le altre ferrovie coinvolte il 5 marzo, ci sono anche la Noto-Pachino, alias la Ferrovia del Vino, il Treno Barocco, allestito con rotabili storici, la Pontremolese lungo la via Francigena, il treno della Sila, la Valmorea, e il treno della Magna Grecia, che porta alla riscoperta dei siti archeologici da Crotone a Sibari.

“Da rami secchi le ferrovie dismesse, sospese o abbandonate possono trasformarsi in modello di vita e trasporto quotidiano, ma anche in opportunità economica di sviluppo occupazionale e territoriale”, sostiene Marco Parini, presidente di Italia Nostra. E sempre il 5 marzo, a Macerata si terrà il convegno dedicato a Il turismo lento come volano per la rinascita delle aree terremotate. Perché anche la ricostruzione delle zone colpite dal sisma non può prescindere da infrastrutture sostenibili secondo i principi della Mobilità Dolce.