Un ministero unico del Turismo, scorporato dal Ministero delle attività e dei beni culturali (Mibact). Questo è quanto propongono i 5Stelle nel programma presentato alla Camera, e votato online dalla metà degli iscritti al Movimento (74.507 utenti). Il fulcro del programma riguarda la volontà di creare un unico Ministero del Turismo, che si occupi di investire “sulla bellezza dell’Italia e punti al 15% di Pil prodotto dal turismo”, spiega Luigi di Maio, vicepresidente della Camera in quota 5Stelle. Il programma mette in luce la necessità di definire una strategia unitaria e coordinata che sappia riconoscere e mettere a sistema i piani di produzione elaborati dalle Regioni, valorizzando i punti di forza di ogni singolo territorio. E tra le priorità votate dagli utenti, oltre alla promozione, sempre unitaria, ma attenta alle specificità, c’è la valorizzazione del turismo sostenibile a tutela di ambiente e popolazioni. Favorire, quindi, il diffondersi di attività ricettive che non accrescano il consumo di territorio, utilizzare strutture già esistenti (B&B, albergo diffuso, agriturismo), favorire lo sviluppo del turismo rurale e dell’ecoturismo e la localizzazione di attività tradizionali e artigiane integrandole con le strutture turistiche principali.
Poi, puntare sullo sviluppo del turismo digitale e sulla semplificazione, per consentire alle imprese turistiche di svolgere gli adempimenti burocratici e le comunicazioni con la Pa in modo digitale. Inoltre i 5Stelle chiedono una tassa di soggiorno più equa, proporzionale al prezzo pagato e usata solo per scopi turistici. Assolutamente bocciato il turismo di massa. Che, secondo il Movimento, “non genera ricchezza” nel Paese.