Secondo l’IBAR (Italian Board Airline Representatives) nel 2015 le tariffe sono calate e i volumi sono cresciuti. È quanto emerge dal rapporto sui flussi del traffico aereo in partenza dall’Italia nel 2015 presentato ieri a Milano. Sul fronte tariffario nel 2015 il calo del costo medio dei biglietti per viaggi intercontinentali si è attestato al 2,9%, e ha raggiunto il 4,3% in ambito europeo. Nel corso dello scorso anno inoltre si è registrato un buon andamento dei volumi. A fare la parte del leone è stata l’Asia, soprattutto il sub-continente indiano, che ha registrato un +8,1%, seguito dall’Asia continentale (+ 6,1%) e il Sud-Est asiatico (+5,8 %). A Ovest, grazie alla buona performance del Sud America (+6,5%), i volumi complessivi sono rimasti sostanzialmente stabili (-1%), mntre più a sud rispetto alla Penisola l’instabilità geopolitica ha causto un calo nei flussi sia verso l’Africa settentrionale (-11,7 %) sia verso l’intero continente (-4,9%). E in Italia? Da noi continua il travaso di traffico a vantaggio dell’Alta velocità ferroviaria, facendo registrare un -3.3%. Se il bicchiere è mezzo pieno dunque restano però alcuni nodi da sciogliere. Problemi con cui l’industria del trasporto aereo deve confrontarsi quotidianamente, come l’eccessiva tassazione e l’incertezza del quadro normativo. “Le compagnie aeree non possono essere più considerate il bancomat a cui attingere per esigenze di fiscalità generale o per investimenti sulle infrastrutture che competono ad altri – sottolinea Umberto Solimeno, presidente IBAR -. Per questo motivo, l’IBAR tutelerà in tutte le sedi, sia nazionali sia europee, gli interessi dei vettori e dei consumatori contro ogni ulteriore aggravio impositivo su un settore di vitale importanza per l’economia del Paese”, conclude Solimeno..