In Emilia-Romagna nel 2015 le presenze salgono a più di 46 milioni. I dati dell’Osservatorio regionale sul turismo di Unioncamere Emilia-Romagna non lasciano dubbi: dopo anni di stagnazione il 2015 vede un aumento del movimento turistico e una crescita di tutti i comparti dell’offerta, Riviera, città d’arte e affari, appennini e terme. Le presenze crescono del 3,2%, gli arrivi del 5,1% (circa 8,8 milioni), e l’incremento complessivo delle presenze supera il milione e mezzo in termini assoluti. Anche grazie al movimento prodotto da nuove forme di ospitalità della sharing economy e da portali come Airbnb o holidayletting. E grazie anche alla ripresa della domanda italiana (+6,9% arrivi e +4,8% presenze), che supera il mercato straniero (+4,2% arrivi e +3,3% presenze, al netto del movimento turistico russo, al negativo di circa il 40% in arrivi e presenze).
Nel dettaglio, la Riviera chiude l’anno con un aumento del 5,9% negli arrivi (5.584.000) e del 3,2% nelle presenze (37.510.000, di cui stranieri rispettivamente + 2,4% e +2,6%). Trend positivo (+7%) per la domanda di alberghi lusso e super lusso da Ungheria e Repubblica Ceca.
Buono anche il bilancio 2015 per le città d’arte e d’affari: + 2,4% di arrivi (2.535.000) e + 3,1% presenze (5.106.000). Qui, arrivi e presenze dall’estero crescono rispettivamente del 4,3% e del 5,1%. I motivi? L’aumento dei voli low cost sullo scalo bolognese e il movimento prodotto da Expo.
Bene anche per l’Appennino, che chiude il 2015 con +10,2% di arrivi (280.000) e +3,9% di presenze (2.038.000), soprattutto di italiani (+11% arrivi e +4,8% presenze), e segno più anche per le terme, con 382.000 arrivi (+7,3%) e le presenze 1.515.000 (+2,9%).
Come dice Andrea Corsini, assessore regionale a Turismo e commercio, il 2015 è proprio “Un anno da incorniciare”.