La speranza che l’estate 2014 consolidasse la ripresa ha lasciato il campo alla delusione. Alla luce delle prime elaborazioni realizzate da AICA Associazione Italiana Confindustria Alberghi la situazione in Italia è complessa, frammentata e soprattutto ben al di sotto delle aspettative.
A soffrire, in particolare, è stata la montagna, che ha toccato punte di perdita di occupazione, superiori al 20% rispetto al 2013.
Anche il mare ha risentito di un’estate penalizzata dal cattivo tempo come dalla crisi, seppure in misura ben diversa a seconda delle aree: dati positivi nel sud Italia con la Puglia (+5% in agosto), mentre la Sardegna solo ad agosto ha recuperato in parte il -7,6% registrato a luglio. Molto diverso il quadro al nord dove la situazione meteo è stata particolarmente sfavorevole. Savona, per esempio, ha registrato a giugno e luglio una brusca frenata, con punte in termini di occupazione che hanno rasentato il -20% mentre il mese di agosto si è attestato sui livelli del 2013.
Totalmente a sé la dinamica nelle città d’arte, che nel segmento lusso hanno sostanzialmente tenuto, con un’occupazione in leggera crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un caso a parte, soprattutto grazie agli eventi legati al Vaticano, è quello di Roma, che ha messo a segno risultati particolarmente positivi. Nel complesso, il turismo straniero ha fatto registrare un aumento di oltre il 3%, che conferma una crescita lenta ma costante.
In base all’AICA, poi, la sofferenza degli alberghi nasce anche dal progressivo affermarsi di soluzioni incontrollate. “Sono arrivati al pettine i nodi da sciogliere – dice Giorgio Palmucci, presidente dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi -. È il caso della diffusione di Airbnb o Halldis che moltiplicano l’impatto sul mercato di un’offerta ricettiva incontrollata, che diversamente dalle strutture alberghiere sfugge a verifiche e controlli ed opera quindi in un quadro di concorrenza – ma anche di qualità, servizi e garanzie – ben diverso da quello alberghiero”.