Cinque Terre, no al numero chiuso

Riomaggiore, nelle Cinque Terre

Le Cinque Terre dicono no al numero chiuso. Gianni Berrino, assessore regionale al Turismo, non condivide la proposta dell’Ente Parco di porre limitazioni al numero di accessi alla Cinque Terre. Secondo Berrino l’installazione di contapassi sui sentieri per limitare i ‘danni’ causati da 2 milioni e mezzo di visitatori all’anno non servirebbe a migliorare la fruibilità delle bellezze naturali dei luoghi, ma solo a disincentivare l’attrattività turistica. Tutelare l’ambiente e il paesaggio unico delle Cinque Terre, e al contempo promuoverle come meta turistica internazionale sono obiettivi congiunti che possono convivere con un’operazione di marketing territoriale più ampia.

“Sembra un’idea eccentrica, proprio mentre la tendenza è di incrementare il turismo, riempire i letti e le stanze – controbatte Vittorio Alessandro, presidente del Parco delle Cinque Terre – ma i flussi di arrivi vanno razionalizzati in modo più sostenibile, o i borghi si svuoteranno”.

Comunque, ora per poter percorrere la via dell’Amore bisognerà mettersi in lista. E sarà su prenotazione anche la passeggiata fra i borghi incastonati fra il mare e le montagne. Il tutto tramite una Card da acquistare online. Senza, niente accesso alle Cinque Terre.

Ma l’assessore Berrino non si arrende. “Oltre a essere disponibili a ogni forma di confronto – rilancia – vogliamo centrare l’obiettivo di una razionalizzazione che duri nel tempo, sia sul fronte degli accessi attraverso il trasporto ferroviario – sottolinea – sia di una moderna accoglienza che non deve vedere i 2,5 milioni di visitatori annuali come un handicap, ma al contrario come una risorsa per l’intero territorio spezzino”.