La corte Ue dice no alla proroga delle concessioni delle spiagge italiane. La legge italiana sulla proroga automatica fino al 2020 delle concessioni demaniali marittime e lacustri per attività turistiche è infatti contraria al diritto europeo. Maciej Szpunar, l’avvocato generale della Corte di giustizia Ue, si è pronunciato in questo modo, in particolare, su alcune cause che coinvolgono alcuni gestori sardi e Promoimpresa, la società operante sul lago di Garda.
Come riporta il Sole 24 Ore, negli anni passati Promoimpresa e alcuni gestori di attività nei pressi di aree demaniali marittime sarde hanno aperto contenziosi davanti ai Tar di Sardegna e Lombardia proprio in relazione a contestazioni relative al rilascio e al rinnovo delle concessioni.
I giudici italiani, secondo quanto si legge in una nota della Corte, hanno espresso dubbi sull’automatismo della proroga, poiché in tal modo si sottrarrebbero al mercato, per un periodo di ben 11 anni, concessioni di beni sicuramente molto importanti sul piano economico.
Tale meccanismo, si osserva ancora nella nota, penalizzerebbe i diritti degli operatori del settore che non avrebbero la possibilità di ottenere una concessione. Si tratta quindi di un sistema che così com’è potrebbe creare una discriminazione tra gli operatori economici. L’avvocato generale ha ritenuto quindi fondati i dubbi espressi dai Tar, concludendo che la direttiva 2006/123/CE, relativa ai servizi nel mercato Ue, impedisce alla normativa nazionale di prorogare in modo automatico la data di scadenza delle concessioni per lo sfruttamento economico del demanio pubblico marittimo e lacustre.