Palmaria, l’isola nel Golfo di La Spezia ex area militare, nel prossimo futuro potrebbe diventare una meta di turismo d’elite. Questo è l’obiettivo del Comune di Porto Venere che dopo quasi 30 anni di attesa acquisisce a titolo gratuito dalla Marina Militare centinaia di migliaia di metri quadrati di immobili e terreni della piccola isola all’interno del parco regionale di Porto Venere, Patrimonio Unesco dal 1997. Con la firma dell’intesa tra il Ministero della Difesa, l’Agenzia del Demanio, la Regione Liguria e il Comune di Porto Venere, Palmaria, finora occupata in buona parte da 50 ex aree militari in disuso e visitabile solo di giorno, potrebbe diventare una delle destinazioni turistiche più ambite ed esclusive d’Italia. Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale e della giunta regionale le aree verranno riqualificate e convertite in hotel e in altre strutture ricettive e commerciali. Il tutto preservando l’identità e la bellezza naturale dell’isola.
L’operazione avrebbe già suscitato l’interesse di diverse società straniere pronte a investire nel rilancio del gioiello del Golfo dei Poeti, ma anche le perplessità di alcune associazioni del territorio e delle organizzazioni ambientaliste, preoccupate che Palmaria possa diventare la ‘Capri della Liguria’. “In Liguria abbiamo già avuto troppa speculazione che non ha portato ricchezza – spiega al quotidiano economico Il Ghirlandiaio il governatore della Liguria Giovanni Toti – ma anche troppo ‘ambientalismo’ intransigente”. E per il sindaco di Porto Venere Matteo Cozzani “questa firma non è un traguardo, ma un punto di partenza per la realizzazione di un progetto che sappia coniugare turismo di qualità e sostenibilità ambientale”, commenta il sindaco a La Stampa. Non un progetto speculativo, dunque, ma che rigeneri l’esistente aumentando il valore di un patrimonio inestimabile.