All’inaugurazione in Campidoglio della SMW 2014 di Roma, il moderatore dell’incontro che ha dato il via a questa edizione della Social Media Week di Roma, il professore dello Sda della Bocconi Carlo Alberto Carnevale Maffé, lo ha presentato con parole altisonanti: ” è il sistema operativo della società moderna, come Windows è, o è stato, per i computer. E se Google è la rete delle pagine, Facebook è la rete delle persone”. Si parla ovviamente della creatura di Mark Zuckerberg, il social network più grande al mondo, rappresentato qui a Roma dal suo country manager, Luca Colombo: “siamo a un cambio di paradigma. Ora le persone scoprono le informazioni in maniera spontanea, attraverso le loro Reti. Prima le informazioni passavano dai portali, mediati da content manager, e dal search” sottolinea Colombo, subito spalleggiato da Carnevale Maffé, che rilancia: “siamo passata dal Search alla Serendipity sociale”.
“L’elemento che ha fatto la differenza per noi di Facebook è che ora le persone si rappresentano realmente, senza la mediazione di un ‘avatar’ – spiega Colombo -. Quindi, ad esempio, ci si fida di più delle recensioni scritte da un amico su Tripadvisor, rintracciabili grazie anche all’integrazione con FB. Colombo, come un po’ tutti nella sala oggi, e in incontri di questo tipo negli ultimi due anni, sottolinea come su Facebook ormai si va generalmente via mobile: “15 milioni di italiani su 19 vanno su FB via mobile. In Usa sul computer si va 5 volte al giorno, sul mobile 14″.
Questo grazie anche a una app rifatta, dopo una prima edizione non proprio riuscita. Ma Colombo sbandiera la cultura del ‘fallimento‘, che in Italia non c’è, mentre negli Stati Uniti aiuta a crescere: “Abbiamo fatto molti errori, e da qui abbiamo imparato. In Italia, invece, chi sbaglia è segnato”.