Il 50% delle acque dei laghi italiani è fuori dai limiti di legge. È la conclusione dell’edizione 2016 di Goletta dei Laghi, la campagna nazionale di Legambiente per la tutela dei bacini lacustri che ha analizzato lo stato di salute di 12 laghi. Dal 26 giugno al 24 luglio, Goletta dei Laghi ha esaminato le acque, ovviamente, ma anche il consumo del suolo e i modelli di sviluppo.
“L’Obiettivo della Goletta dei laghi – spiega Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente – è mettere al centro dell’attenzione locale e nazionale i laghi chiedendo serie politiche nazionali e strumenti per la loro tutela”. E non prevedere queste politiche, come sottolinea il responsabile scientifico di Legambiente Giorgio Zampetti, è molto dispendioso: “Ad oggi circa il 60 % delle acque lacustri si trova in uno stato di qualità insufficiente rispetto ai traguardi preposti dalle direttive europee e un italiano su quattro non è servito da adeguata depurazione. I ritardi in questo settore dall’1 gennaio 2016 costano all’Italia circa 500 milioni di euro all’anno per le 2 sentenze di condanna stabilite dall’Europa negli anni scorsi”.
Se l’attività di Legambiente si esplica soprattutto sul fronte della sensibilizzazione e della denuncia, in ambito scientifico è attiva la Società Internazionale di Limnologia (così si chiama la scienza che studia i laghi e i fiumi). Anche se le acque dolci sono solo l’1% di quelle presenti sulla Terra, la loro presenza è fondamentale per gli organismi che vivono sulla superficie del pianeta. Ma, come si legge in un comunicato diramato dalla società scientifica “La disponibilità di questa risorsa sta diminuendo per i consumi umani e per le alterazioni del ciclo dell’acqua prodotte dal cambiamento climatico”. Affronterà questa questa emergenza, insieme al tema della salvaguardia degli ecosistemi acquatici, il 33mo congresso della Società Internazionale di Limnologia, in calendario a Torino dal 31 luglio al 5 agosto.