Roma è tra le mete preferite dal turismo LGBT. Un mercato che in Italia conta 3 milioni di persone, che producono 2,7 miliardi di fatturato nel settore turistico del nostro Paese. Per il 67% scelgono vacanze lunghe, anche di 20 giorni, scelgono le vacanze su Internet e il 51% di loro quest’anno ha scelto l’Italia. I turisti LGBT, sono un segmento in crescita e destinato ad aumentare, grazie anche alla legge sulle Unioni Civili, che apre nuove prospettive al settore turistico. Lo dice il rapporto curato da Lanfranchi Editore per Sonders&Beach, in collaborazione con AITGL (Associazione Italiana Turismo Gay & Lesbian) presentato nel corso dell’Expo del Turismo Gay di Rimini. Tra le città da visitare i turisti LGBT quindi eleggono Roma (17%), al secondo posto posizionano Milano (13%), poi Parigi (12%) Barcellona (11%), Londra (8%) e Napoli (7%). E se la capitale è la meta LGBT preferita, la città considerata più gay friendly però è Barcellona (30%), seguita da Mykonos (29%), Canarie, San Francisco e Londra (parimerito 15%), Sitges (12%) e New York (11%). In Italia invece la più gay friendly è Gallipoli (8%), mentre Torre del Lago (Lucca), località pioniera per il turismo gay italiano, è al 4%.
All’estero la meta prediletta è la Spagna (26%), seguita da Francia (14%), Grecia (11%), e poi Germania, Olanda, Belgio e Lussemburgo, tutte al 9%. Per quanto riguarda la spesa media è stata pari a 800 euro per 9 giorni, e di 235 euro per il week end. Ma qual è l’l’identikit del turista LGBT? Ha una laurea specialistica (24%), è un libero professionista (14%), il 9% è un dirigente (la media italiana è del 3%), mentre il 41% ha uno stipendio che va dai 1500 ai 3000 euro mensili. Il 29% però vive ancora a casa con i genitori.