Confindustria Alberghi e Agenzia del Demanio firmano il protocollo per valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico. Il documento si inquadra in un rapporto di collaborazione avviato da tempo che mira alla condivisione dei criteri per individuare il patrimonio immobiliare dello Stato da destinare al segmento turistico. Negli ultimi anni l’offerta turistica italiana ha modificato il proprio profilo sul mercato, mostrando un aumento del 22,5% per gli alberghi di fascia alta che, rispetto al 14,5% del 2008, rappresentano il 18,2% del totale. Secondo l’Italy Hotel Investment snapshot di EY Hospitality, il 2015 è stato un anno particolarmente importante per il settore, con un volume di transazione di 795 milioni di euro (+47% rispetto al 2014). Il trend positivo è proseguito anche durante il corso del 2016, che dovrebbe chiudersi con un volume di transazioni di 1 miliardo di euro.
“Gli investitori esteri sono attratti dal mercato alberghiero italiano e grande interesse è rivolto alle
strutture già esistenti su Roma, Milano, Firenze e Venezia soprattutto quando ad affacciarsi sono
gli operatori provenienti dall’Asia”, dichiara Giorgio Palmucci, presidente Confindustria Alberghi. L’Italia, secondo Palmucci, è infatti considerata un mercato stabile e sicuro su cui investire, anche se il settore è ancora caratterizzato da un’eccessiva frammentarietà dell’offerta, dovuta anche alle dimensioni delle strutture. E il riutilizzo e la valorizzazione degli immobili dello Stato sostiene e amplia l’offerta turistico ricettiva in Italia, “una strada che ha già dato riscontri positivi, come nel caso dei fari o delle dimore di pregio – aggiunge Roberto Reggi, Direttore dell’Agenzia del Demanio -. Con questa intesa la visione dell’Agenzia si arricchisce del punto di vista di uno dei principali interlocutori del settore: attraverso la rete di associati Confindustria Alberghi avremo infatti a disposizione una finestra sul mercato e una cassa di risonanza, mirata e operativa, per i progetti di valorizzazione in corso”.