Nel Regno Unito il trasporto ferroviario costa fino a 6 volte in più che nel resto d’Europa. Dopo l’ultimo aumento dell’inflazione, che ha fatto salire ulteriormente il prezzo delle tariffe, i passeggeri delle ferrovie britanniche stanno pagando fino a 6 volte quello che pagano i loro omologhi nel resto d’Europa. In pratica, più del 14 % dello stipendio viene speso dai viaggiatori britannici in biglietti e abbonamenti del treno per raggiungere ogni giorno il luogo di lavoro. Una differenza notevole con i passeggeri di Spagna, Francia, Italia e Germania, che spendono per lo stesso servizio tra il 2 e il 4 % di quanto percepiscono in busta paga. La percentuale di aumento delle tariffe anglosassoni è stata del 2,3 %, quasi il doppio del tasso di inflazione, e tre volte più alta dei rincari dello scorso anno. In alcuni casi il costo del viaggio al minuto arriva a toccare i 27 pence, ovvero circa 32 centesimi di euro. Ma nonostante le tariffe ferroviarie piuttosto salate il servizio non soddisfa i passeggeri, che continuano ad affrontare giornate di scioperi sindacali da parte degli operatori ferroviari, e sono costretti a viaggiare su treni sovraffollati.
Sembra poi che più di 230 mila clienti delle ferrovie inglesi abbiano dovuto abbandonare i loro impieghi a causa dei continui rincari delle tariffe, e secondo alcune ricerche, durante l’anno in corso altri 80 mila prenderanno in considerazione quest’opzione.