L’Università di Pisa sviluppa l’aereo del futuro. Con il progetto di ricerca Parsifal, finanziato con 3 milioni di euro dall’Unione europea, l’ateneo toscano punta a realizzare il PrandtlPlane (PrP), il velivolo innovativo il cui nome rende omaggio al padre dell’aerodinamica Ludwig Prandtl. “Nei prossimi due decenni si prevede che il numero dei passeggeri raddoppierà rispetto a oggi e, nello stesso tempo, sarà possibile solo una limitata espansione delle aree aeroportuali, specialmente in Europa”, spiega Aldo Frediani, coordinatore di Parsifal Frediani. E tra le sfide dell’ateneo pisano c’è appunto quella di progettare un aereo che possa soddisfare l’incremento di traffico di passeggeri e allo stesso tempo ridurre emissioni nocive e rumore, garantendo elevati livelli di sicurezza e comfort del volo.
Oltre a PrandtlPlane le configurazioni candidate per l’aviazione del futuro sono Blended Wing Body (BWB) e Truss Braced Wings (TBW). Entrambe presentano vantaggi e svantaggi, ma solo la configurazione PrP ha la proprietà di poter disegnare aeroplani con apertura alare limitata, elevato carico utile ed elevata efficienza, riporta Askanews.
“L’obiettivo principale del nostro progetto – continua Frediani – è studiare un velivolo con la stessa apertura alare di un Airbus A320 o Boeing B737 che abbia le stesse capacità di carico di un aereo di categoria superiore, come un Airbus 330 o un Boeing 767, e il consumo di carburante dei velivoli più piccoli. Tutto questo grazie alla configurazione alare PrP”.
Un ulteriore scopo del progetto Parsifal è quello di sviluppare metodi che consentano di verificare la possibilità di applicare la configurazione PrP a velivoli di ogni dimensione e capacità di carico, tra cui gli Ultralarge, ovvero molto più grandi dell’Airbus A380, il velivolo con le massime dimensioni in pianta (80×80 metri).