Ancora qualche anno, e con Boom da Milano a New York basteranno 180 minuti di volo. Boom Technology, la start up americana finanziata da diversi fondi d’investimento e da Richard Branson, patron di Virgin, sta lavorando sul nuovo jet supersonico che potrà raggiungere una velocità massima di 2.2 Mach: 2.716 chilometri orari, oltre il doppio della velocità del suono.
“Il jet consente di dimezzare i tempi di volo di oltre 500 rotte – spiega al Corriere della Sera Erin Fisher, head of flight controls del progetto -. Da San Francisco a Tokyo basteranno 5 ore e mezza contro le 11 di oggi, da Los Angeles a Sydney 6 ore e 45 minuti”. Ma, oltre a volare più veloce, il nuovo jet volerà anche più in alto, a una quota di crociera di 60 mila piedi (18,3 km), superiore a quella degli aerei di lungo raggio oggi in servizio (35-40 mila piedi, 10,7-12,2 km).
Col suo muso affusolato, una lunghezza di 52 m, e un’apertura alare di 18, Boom potrà ospitare al massimo 42-50 passeggeri. Al prezzo “di un tradizionale volo in classe Business, 5 mila euro andata e ritorno nei voli transatlantici, anche se ovviamente la tariffa la sceglieranno le singole compagnie”, aggiunge Fisher.
I tempi di realizzazione? Entro la fine dell’anno arriverà il prototipo biposto che inizierà a effettuare i voli di prova richiesti per ottenere certificazioni e risultati. Nel 2020 sono previsti i test, prima vicino a Denver poi in una base militare nel Sud della California. E poco dopo Boom entrerà in servizio. Possibili acquirenti? “Virgin Group ha opzionato 10 pezzi, un’altra compagnia aerea europea ne vuole 15″, dichiara Fisher, a un prezzo per ogni jet che si aggira attorno ai 187 milioni di euro (un Boeing 787-8 ne costa 206). Negli anni non sono mancati i tentativi di creare eredi dell’anglo-francese Concorde, ma senza successo. Ora Boom è uno dei progetti più promettenti. Ma non è l’unico. C’è anche QueSST, il super jet di Nasa e Lockheed Martin.