L’AirPlus Travel Management Study, ricerca annuale sullo stato dei viaggi d’affari condotta da AirPlus International, che quest’anno ha coinvolto circa 1.000 travel manager e oltre 2.200 viaggiatori d’affari in 24 Paesi si è focalizzato in particolare sulla nascita e sull’adozione di nuove forme di pagamento digitale e su come stanno reagendo travel manager e viaggiatori d’affari alle novità.
Ne emerge un quadro che si divide tra tradizionalisti e innovatori e con un mercato italiano che presenta alcune differenze sostanziali con il resto del mondo, in particolare sull’adozione delle carte di credito.
Modalità di pagamento prima del viaggio
Per quanto riguarda i pagamenti effettuati prima della trasferta, lo strumento più utilizzato resta nonostante tutto il bonifico, scelto in Europa dal 51% dei travel manager e in Italia dal 42% (41% a livello globale).
Assistiamo però anche alla rapida crescita di modalità più moderne: si tratta nello specifico delle carte lodge (carte aziendali ad addebito centralizzato) e delle carte di credito virtuali. Dalla ricerca emerge come in Italia la loro adozione abbia registrato un importante incremento rispetto alla media europea e addirittura mondiale: le carte lodge sono utilizzate dal 40% dei travel manager intervistati italiani contro il 28% di quelli europei e il 23% a livello globale. Le carte di credito virtuali vengono invece scelte dal 28% dei nostri travel manager, mentre sono il 14% gli intervistati europei e l’11% quelli mondiali a farne uso.
Pagamenti durante il viaggio
Nel pagamento delle spese on-trip gli strumenti più in uso sono invece le carte di credito aziendali, scelte nel 71% dei casi a livello europeo (e nell’83% dei casi in Italia). Seguono i contanti, di cui fa uso il 42% dei travel manager in Europa e il 47% in Italia (45% a livello mondiale), e le carte personali dei viaggiatori, indicate come opzione percorribile dal 50% dei travel manager europei (38% in Italia e 45% a livello mondo). Nel caso del contante – il cui utilizzo da parte dei viaggiatori è persino cresciuto rispetto all’anno precedente segnando un +7% sia a livello europeo che globale e un +3% in Italia – le preferenze potrebbero essere imputabili all’aumento di trasferte in luoghi remoti, dove si teme che le carte non vengano accettate e alla paura di non disporre di un plafond sufficiente.
Nonostante le complessità di gestione e la scarsa sicurezza che lo caratterizza, l’anticipo di contante resta infatti una pratica diffusa anche per i travel manager. Solo il 38% degli intervistati (il 33% in Italia, il 44% in Europa) afferma che la propria azienda non anticipa più contante per i viaggi d’affari.
Carte di credito virtuali: una scelta reale
Uno dei dati più evidenti che emerge dal confronto con quelli dell’anno precedente riguarda la rapida crescita delle carte di credito virtuali. Nel 2016 venivano utilizzate da meno dell’1% dei travel manager intervistati in tutto il mondo, mentre ora sono l’11%; in Europa la percentuale di coloro che dichiarano di farne uso sale a ben il 14%. Il balzo di oltre 10 punti percentuali in un solo anno indica chiaramente il grande potenziale di questi strumenti, che offrono numerosi vantaggi sia all’azienda che al viaggiatore.
Intervistati sulle motivazioni della loro scelta, i travel manager europei che dichiarano di utilizzare le carte di credito virtuali hanno indicato come particolarmente importanti la possibilità di controllare nel dettaglio le modalità di utilizzo di ogni numero di carta (53%), la sicurezza (49%) e la facilità d’uso (51%). I travel manager italiani individuano gli stessi vantaggi, ma evidenziano con maggiore enfasi l’utilità di avere un controllo sull’utilizzo della carta: questo elemento è fondamentale per l’86% di loro poiché significa disporre di uno strumento di pagamento che è in grado di garantire trasparenza ai processi amministrativi, nonché dati aggiuntivi impostati secondo le proprie necessità aziendali, per una migliore analisi di tutte le informazioni relative alle trasferte.
Cresce anche la percentuale di travel manager disposti a utilizzare sistemi di pagamento forniti da provider di nuova generazione come Apple, Google e PayPal: sono ora il 19% al mondo (e il 18% in Italia). Nonostante il trend positivo, si tratta di numeri ancora piuttosto ridotti. Resta invece alta la quota dei travel manager dichiaratamente contrari: sono il 42% (il 37% nel nostro Paese).
“Il settore dei pagamenti per i viaggi d’affari è in chiara evoluzione. I dati che abbiamo raccolto dimostrano che i travel manager e i viaggiatori guardano con favore crescente ai nuovi strumenti che la tecnologia mette a loro disposizione. Sono sistemi di pagamento che i travel manager e i viaggiatori d’affari in molti casi hanno già avuto modo di utilizzare per motivi personali e con i quali hanno dimestichezza; questo li aiuta a comprenderne i vantaggi e facilita la transizione anche nel contesto business, contribuendo a rendere le aziende italiane più efficienti e competitive”, dichiara Diane Laschet, Amministratore Delegato di AirPlus International Italia.