ll servizio regionale di Trenitalia.com/">Trenitalia è ai massimi livelli europei per quanto riguarda puntualità e regolarità. Comparato con i dati resi pubblici dagli altri operatori il numero di cancellazioni registrate dalle corse regionali Trenitalia negli ultimi 12 mesi è infatti inferiore a quello delle compagnie ferroviarie del Regno Unito, di SNCF in Francia e dei belgi di SNCB. A marzo soltanto la Chiltern Railways che opera tra Londra, Birmingham e Oxford ha fatto leggermente meglio, registrando uno 0,6% di cancellazioni a fronte dello 0,8% di Trenitalia. Nel confronto sugli ultimi 12 mesi l’indice di Trenitalia è però migliore di 0,8 punti percentuali (1,1 vs 1,9%).
Il bilancio del 1° quadrimestre 2017 si chiude perciò per Trenitalia regionale con un trend positivo. Grazie alle performance di marzo (puntualità reale 92,4%) e aprile (puntualità reale 92,5%), gli indici medi nazionali tornano ai migliori livelli del 2016. Risultano superiori alla media generale in particolare le performance di puntualità reale nelle ore di punta del mattino. Nella fascia 6-10 è il 92,6% dei treni ad arrivare puntuale, in leggera flessione rispetto al 2016 (-0,4%), per cause non imputabili a Trenitalia, che vede infatti ridurre dello 0,3% i ritardi di sua diretta responsabilità.
In valori assoluti le migliori performance in fatto di puntualità reale si registrano in Friuli Venezia Giulia (95,4%), Provincia Autonoma di Bolzano (94,8%), Abruzzo (93,8%), Veneto e la Provincia Autonoma di Trento (93,5%), Marche (93%), Toscana (92,8%), Emilia Romagna (92,5%), Lazio (92,4%) e Liguria (91,5%).
Favorevoli anche i risultati dell’ultima indagine demoscopica sul gradimento del servizio, che a fine marzo 2017 vede l’81,1% degli intervistati soddisfatti del viaggio nel suo complesso. Le ultime rilevazioni, chiuse il 31 marzo scorso e condotte da una società demoscopica esterna al Gruppo FS, evidenziano che la media nazionale cresce del 2,8% rispetto all’analogo periodo del 2016. Ed è un trend positivo che si rivela pressoché omogeneo in tutte le regioni, con punte di maggior rilievo in Basilicata, Calabria, Molise, Marche, Campania, Emilia Romagna e Lazio.