Gli stranieri scelgono la Sardegna “solo” per il mare e le spiagge. Da uno studio della Cna, la Confederazione degli artigiani, risulta infatti che il 74%o dei turisti stranieri sceglie la Sardegna per il sole, il mare e le spiagge, mentre solo l’8% è attratto dalle sue bellezze artistiche, culturali o archeologiche. Un dato drammatico, riporta una fonte Cna, “se si compara con il 54% dei turisti internazionali attratti dal patrimonio artistico della Sicilia, il 34% della Calabria o il 30% della Puglia”. Nonostante la teorica volontà di destagionalizzare l’offerta turistica, la Sardegna non riesce quindi a superare lo stereotipo di destinazione balneare, e certo non per la mancanza di siti culturali, le decine di migliaia di siti archeologici e parchi minerari, i musei o l’arte e un artigianato unico in Europa.
Se in dieci anni l’Isola ha visto un aumento di quasi 15 punti percentuali in termini di arrivi nelle strutture ricettive, passando dal 32% del 2006 al 46% del 2015, nel 2015 il 61% delle presenze nazionali si è concentrato a luglio e agosto e il 31% nei mesi di spalla, mentre il 56% dei turisti stranieri è arrivato nei mesi di spalla e il 44% in alta stagione (ultimi dati Istat). Il 10% dei turisti stranieri poi (circa 50 mila nel 2016) ha visitato l’Isola per una vacanza enogastronomica, il 6% lo ha fatto per salute, viaggi di nozze o motivi religiosi, mentre il 2% per praticare uno sport. Manca invece quasi del tutto un turismo fieristico e congressuale di livello internazionale.
Quanto a spesa, rileva la Cna, i turisti stranieri si limitano al solo viaggio, vitto e alloggio. In rapporto ad altre regioni la spesa degli stranieri è infatti molto ridotta per le attività dell’indotto turistico, pari a meno del 30%, e distribuita fra ristorazione esterna alle strutture (15%), shopping (8,4%) e appena il 5% per cultura, escursioni, musei, spettacoli e noleggi. Per quanto riguarda la distribuzione dei visitatori stranieri all’interno delle diverse tipologie di alloggio, il 44% sceglie alberghi, villaggi o resort. E quanto a permanenza media, nel 2016 (dati Banca d’Italia) è stata pari a circa 10 notti, con una spesa pro-capite intorno ai 910 euro (escluse le spese di viaggio).