A Firenze nasce il gruppo su WhatsApp per educare i turisti a “fare i bravi”. E salvare la città dal turismo mordi e fuggi. “Firenze è una città che deve vivere anche, e non solo, di turismo. Non può essere ridotta un mangificio o peggio a uno stuolo di venditori abusivi. Deve tornare la culla dell’arte e della cultura”. Lo sostiene l’Armata pacifica, l’associazione composta da una cinquantina di guide turistiche collegate tra loro tramite un gruppo WhatsApp, che chiede di collaborare con l’amministrazione, e sulla stessa linea di Confesercenti e del Comune, propone la realizzazione di un vademecum che indichi al turista cosa può e cosa non può fare. Insomma, una sorta di istruzioni per l’uso di Firenze, da distribuire appena il visitatore mette piede in città, e da accompagnare a un’adeguata segnaletica informativa e a un maggior numero di controlli.
Il tutto al fine di salvare Firenze dall’invasione selvaggia di oltre 10 milioni di turisti ogni anno. Ma anche da quella degli abusivi. Tra i messaggi dei ciceroni sull’applicazione di messaggistica si scopre infatti che davanti agli Uffizi c’è un muro di abusivi, che i biglietti per l’Accademia sono esauriti perché i bagarini hanno fatto incetta, o peggio, che per entrare bisogna sfidare i 35 gradi e un’ora di calvario, riporta La Nazione. E ancora, che vicino al Duomo i cestini strabordano, e che il sagrato di San Lorenzo è diventato il baretto di una spiaggia, e il Ponte Vecchio un corridoio di poster. L’Armata Pacifica però è pronta a battersi per fermare tutto questo. Sarà una battaglia di civiltà, combattuta a colpi di idee e proposte.