Non è un boom ma una crescita che fa ben sperare quella degli arrivi turistici registrati questa estate in Sardegna, con interessanti dati relativi ai mercati esteri. Nei primi otto mesi dell’anno l’incremento degli arrivi è stato del 2% rispetto al 2013, pari a 1.704.657 turisti, con una permanenza media di 5,14 giorni, e +3% nelle presenze, che hanno toccato quota 8.755.133.
“Un successo – ha commentato l’assessore regionale al Turismo, Francesco Morandi – che deriva dall’aver ricreato un sistema di relazioni che ha favorito l’abbassamento dei prezzi, l’accessibilità al territorio e la penetrazione sul mercato del prodotto turistico con una forte ed efficace sinergia tra assessorato e operatori”.
Analizzando i dati rilevati dal Sired, il sistema di raccolta ed elaborazione dati dell’assessorato regionale al Turismo, si conferma che lo zoccolo duro delle presenze in Sardegna è quello del mercato italiano, con un incremento del 3% rispetto al 2013. Aumentano soprattutto i lombardi (+6,5%), seguiti dai sardi, laziali e piemontesi.
Gli arrivi dall’estero sono stati quasi 750mila, e fanno segnare una crescita del 3,5%. Il mercato di riferimento principale è quello tedesco con un aumento del 4%, a seguire Francia, Svizzera e Regno Unito ma attenzione alla Spagna che fra tutti i paesi esteri è quella che fa registrare la performance migliore con un aumento di arrivi del 20% e del 34% di presenze. Bene anche russi, statunitensi ed australiani, con questi ultimi che pure sono cresciuti del 20%, un dato però riferito a numeri notevolmente inferiori rispetto al dato spagnolo.
Adesso che la verve delle presenze sull’isola è ritrovata, bisognerà darsi da fare per confermare il trend nelle prossime stagioni. “Puntiamo a raddoppiare il numero degli stranieri nei prossimi quattro anni” auspica l’assessore Morandi e il presidente regionale di Confcommercio, Agostino Cicalò suggerisce come: “”Dobbiamo aumentare i numeri puntando su mercati diversi. Prendiamo la Svizzera: in relazione al numero di abitanti di quel Paese notiamo numeri davvero importanti. È un mercato perfetto per ragionare sulla destagionalizzazione puntando soprattutto sulla tipologia di ferie dei lavoratori dei Cantoni”.