UberPop, l’App per smartphone più odiata dai tassisti milanesi, sferra un altro colpo e passa dal rimborso al minuto a quello chilometrico. Il “rimborso” ora è di 0,35 euro al chilometro, un valore sempre più vicino a quelli delle tabelle Aci usate dalle aziende per rimborsare i dipendenti che utilizzano l’auto privata per lavoro. La multinazionale si difende e sostiene che l’App è solo una “declinazione collaborativa” del servizio principale, rivolto agli Ncc. “Uber sta innovando il concetto di mobilità nel mondo e portando dei benefici concreti alle città nelle quali opera” ha dichiarato Benedetta Arese Lucini, general manager di Uber in Italia. Tutto ciò a discapito delle promesse di “tolleranza zero” nei confronti di UberPop fatte dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ai tassisti.
Secondo l’azienda, passare da un calcolo al minuto ad uno chilometrico significa abbassare i prezzi e rendere il servizio di ridesharing alla portata di tutti. Per chi condivide la propria auto la somma ricavata dall’utilizzo dell’App risulterà semplicemente un rimborso spese, una divisione di costi del viaggio. I costi delle corse, in base alle nuove regole, partono da 5 euro. La stima per un viaggio “in condivisione” da Porta Genova alla stazione Centrale di Milano è di 8 euro, contro i 9,5 necessari finora. Invece, recarsi dal centro di Milano all’aeroporto di Malpensa costerà circa 35 euro. Fino a ieri erano 63.