Allarme tariffe alberghiere per l’Expo. Qualche giorno fa un’inchiesta de Il Giornale realizzata sulle principali olta, ovvero Booking.com , Expedia.com e Venere.com, e su tre importanti catene internazionali, Starwood , BestWestern e NhHotel, ha definito che nei giorni durante l’Expo gli alberghi hanno incrementato i prezzi del 243% circa, con punte del 379%. Poi è venuto l’allarme del commissario unico di Expo Giuseppe Sala in roadshow in Cina: “Siamo preoccupati. I tour operator con cui parliamo ci dicono che non riescono a chiudere contratti per notti a Milano. Gli albergatori sarebbero pazzi se alzassero i prezzi durante i sei mesi ma…”. A quanto pare, sta succedendo proprio così. “Noi stiamo facendo un’azione di moral suasion perché sui prezzi l’aumento medio sia contenuto entro il 30 per cento e stiamo lavorando ad un documento che entro novembre sarà pronto” ha detto Giorgio Rapari, vicepresidente di Confcommercio, mentre l’assessore comunale al Turismo, Franco D’Alfonso, sottolinea come il Comune stia lavorando anche su un’accoglienza diversa: “Abbiamo favorito la nascita di ostelli, stiamo cercando di aiutare i bed & breakfast ad esempio cercano di capire se si può concedere una deroga rispetto all’imposizione dei 90 giorni di chiusura”.
In questa situazione è quindi sceso in campo anche Josep Ejarque, il direttore generale di Explora, la società nata proprio per vendere l’Expo. Soprattutto all’estero: “dobbiamo avere chiaro che il profilo di visitatori di questo evento sono le famiglie, non gli uomini d’affari o gli appassionati di sport. Perciò il pricing non può non tenerne conto anche per evitare l’effetto bad reputation: non bisogna far passare l’idea che Milano sia una città troppo cara e oggi bastano due tweet per scatenare una valanga”. Perciò ha realizzato Expo Hotel price transparency: uno strumento basato su diverse analisi, grazie al quale “indicheremo una forchetta di prezzi praticabili e, indicativamente, l’aumento massimo accettabile sarà del 30 per cento” commenta Ejarque, sempre molto attento a quello che succede in Rete. Il documento sarà a breve sulla piattaforma di Explora, wonderfulexpo2015.info.
A Milano si contano circa 56 mila posti letto in alberghi, che diventano 500 mila se si considerano quelli fino a un’ora di distanza. Al Comune risultano poi attive 330 attività extralberghiere (180 affittacamere e 150 b&b), che nel 2013 erano 290. E poi ci sono piattaforme di ospitalità privata come Airbnb e Homelidays od Homeway. Anche loro alzeranno i prezzi?