Duro colpo al turismo spaziale: si schianta la SpaceShip Two

Virgin Galactic
Virgin Galactic

Delusione per gli 800 “aspiranti” turisti spaziali, tra cui manager e attori del calibro di Tom Hanks e Angelina Jolie, per l’incidente che ieri ha fatto schiantare al suolo la navetta “spaziale” SpaceShip Two della Virgin Galactic, durante un test motore che, purtroppo, è costata la vita al co-pilota, mentre il pilota, seppure ferito, è stato tratto in salvo con un elicottero.

Sotto accusa l’alimentazione del motore della navetta, modificata nello scorso maggio da Virgin Galactic e da Scaled Composites, sussidiaria della Northrop Grumman, che hanno utilizzato “grani di un carburante a base plastica”. La navetta, pensata per portare fino a 100 chilometri  di quota, sei passeggeri paganti (250mila dollari) e due piloti, secondo programma era stata portata in volo dalla nave madre WhiteKnight Two ma, al momento dello sgancio, il motore ha perso potenza facendo precipitare la navicella nel sottostante deserto del Mojave.

Sir Richard Branson, sul blog dell’azienda, si dice”scioccato dell’accaduto e molto triste per il pilota morto e per i suoi famigliari, anche se vogliamo continuare a sognare di poter portare avanti questo progetto”. L’idea dello Spaceship Two nasce infatti  per proporre un’esperienza di volo subito oltre l’atmosfera terrestre a circa 500 turisti spaziali ogni anno, con “biglietti” a 250 mila dollari ciascuno, un prezzo “low cost” se paragonato ai 20 milioni di dollari per sei giorni di orbita dell’agenzia spaziale russa.  I primi voli, con quello di inaugurazione durante il quale si doveva esibire Lady Gaga, dovevano partire già l’anno prossimo, ma ora sono stati posticipati a data da destinarsi.

L’incidente allo spazioplano sub-orbitale Spaceship Two è un duro colpo anche al sistema spaziale statunitense (per non parlare degli F35…), visto che succede a meno di quattro giorni dall’esplosione  del razzo dell’azienda privata Orbital Science senza alcun personale a bordo che doveva portare 2,2 tonnellate di rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale (Iss),  esploso sei secondi dopo il lancio,dalla base di lancio della Nasa a Wallops Island, in Virginia.