Ritirata “strategica” dell’Enit dalle 23 sedi esteri. E poi?

La sede dell'Enit a Parigi.

Uffici aperti dalle 11 alle 16.45 (ma Sans interruption!, vedi Parigi), oppure che non sanno cosa succederà durante l’Expo. Allora è meglio chiudere tutto. Forse è questo che molti hanno pensato ascoltando l’audizione del commissario straordinario dell’Enit, Cristiano Radaelli, di fronte alla decima Commissione Industria, commercio e turismo di Palazzo Madama. Che riporterà in Italia “entro il 24 novembre tutto il personale delle 23 tra uffici e sedi all’estero dell’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo”. Alcuni dei quali, dicono le malelingue, con stipendi da 280 mila euro.

Ma questo significa che l’Ente sta per chiudere? Proprio nell’anno dell’Expo? Possibile? “Non è in corso alcuno smantellamento. Anzi: stiamo facendo un’azione di razionalizzazione e rilancio, con un nuovo statuto e una nuova missione, tagliando sprechi e privilegi e ricostruendo un rapporto nuovo con le Regioni – ha spiegato il ministro dei Beni culturali e del turismo Dario Franceschini -. Con gli assessori regionali al Turismo abbiamo già deciso che attraverso l’Enit nel 2015 faremo un fondo unico per la promozione fuori Europa. E proprio pensando all’Expo, Radaelli sta riorganizzando l’Agenzia in modo da avere la nuova struttura operativa per premere sull’acceleratore in vista dell’Esposizione milanese”.

Ma a questa spiegazione il presidente di Federalberghi nonché senatore di Forza Italia Bernabò Bocca, storce il naso: “Radaelli, persona che stimo, ha detto che si punterà soprattutto su Internet per promuovere il turismo. Va bene l’attenzione al digitale, ma in un momento in cui l’unica cosa che tira è la clientela internazionale, avere delle sedi sguarnite dei loro delegati mi sembra una cosa abbastanza paradossale. Soprattutto perché servono delle basi alle Pmi che vanno all’estero.  Infine non ci sono tempi chiari sulla sostituzione di coloro che rientreranno in Italia. Rimarremo sguqrniti”.

“La nuova Agenzia diventerà sempre più un partner commerciale per le imprese italiane. Le sedi oltre confine saranno comunque mantenute e sviluppate e il personale verrà assunto con contratto locale”. Ribatte invece Radaelli, che presenterà a breve a Franceschini il nuovo statuto e il nuovo piano di azione. Che non rimanga, come è successo troppo spesso, sulla carta. Se proprio non ci sono soldi che almeno, come detto da Radaelli, stia nel web. Dove i turisti navigano da tempo. Anche dopo le 16.45.