Per chi gestisce affitti brevi arriva l’obbligo nazionale di codice identificativo negli annunci e la registrazione in una banca dati dell’Agenzia delle Entrate, con sanzioni dai 500 ai 5000 euro per chi non si adeguerà. Sono le novità contenute nel Decreto Crescita in esame alla Camera che potrebbe essere verosimilmente approvato entro l’estate.
“Finalmente, grazie al nostro lavoro, anche l’Italia si dota di un fondamentale strumento che consentirà di migliorare l’offerta turistica. Il codice identificativo e l’iscrizione a una banca dati presso l’Agenzia delle Entrate per gli affitti brevi, e le locazioni presso strutture ricettive, consentirà di evitare eventuali evasioni fiscali o elusioni. Il nostro obiettivo era arrivare all’approvazione entro l’estate. Ce lo chiedeva tutto il mondo del turismo. Un settore molto importante per il nostro Paese. Con l’impegno di tutti abbiamo raggiunto un risultato importante”.
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Sen. Gian Marco Centinaio commenta così la misura introdotta nel decreto crescita, attraverso gli emendamenti dei relatori Giulio Centemero (Lega) e Raphael Raduzzi (M5S) con la quale coloro che metteranno in locazione la propria abitazione dovranno dotarsi di un codice alfanumerico con cui saranno registrati all’Agenzia delle Entrate e “identificati” sulle piattaforme di intermediazione. Una novità che risponde alle resistenze dei colossi del settore, contrari all’idea che dovessero essere loro a farsi carico di questa processo di tracciamento.